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Una fiaba è infinita cosa

Una fiaba è infinita cosa

Intercultura - Il mercato editoriale e la sfida della globalizzazione. La collana Alter-nativus

Ribet Elena Lunedi, 25/10/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2010

“Non possiamo pensare di cambiare la cultura se, oltre alla scuola, non riusciamo a creare luoghi di coesione sociale in città”*. A pensarlo è Patrizia Minella, che dirige la collana Alter-nativus per le edizioni Zambon/CESPI (Centro Studi Problemi Internazionali) e che ha promosso un progetto culturale in collaborazione con la Biblioteca Civica di Sesto San Giovanni (Milano).

“Perché questa collana? Il mercato dei libri per bambini/ragazzi è vasto e complesso, mediamente di buona qualità, ma non sempre consapevole che la sfida posta dalla globalizzazione è quella di accompagnare identità in mutamento, aperte e inclusive, capaci del progetto di un futuro buono per tutti. […] Il mondo ci entra in casa e la nostra casa è sempre più chiaramente il mondo”. Giovanna Gelmi, responsabile dei laboratori interculturali, scrive: “Serviva un aggancio, arioso come un viticcio, per parlare di cose importanti e dense di significati non ancora del tutto esplorati nemmeno dagli adulti. Intercultura è parola di non facile comprensione, a cavallo tra cultura e civiltà, tra confronto e divergenza. […] In definitiva serviva un racconto, per affascinare l’attenzione ed entrare nella sfera dei sentimenti: una trama che potesse prendere per mano un piccolo ascoltatore per guidarlo a remare oltre l’arcipelago conosciuto dei banchi di scuola, collegati tra loro da sguardi, foglietti, colore di amicizia. Si voleva dare il via a un’esplorazione che si allontanasse dal sentire comune, dalle paure che tengono il resto del mondo fuori dalla porta. Un racconto è potente catalizzatore di energie: si arrampica come sherpa su vette di idee, può inarcarsi come ponte per collegare le sponde di due diversi punti di vista, o intrufolarsi dentro un meandro di pensiero per ricondurlo a razionalità”*.

La collana, divisa per età dai 6 ai 9, dai 10 ai 12, dai 13 ai 15 anni, offre in ogni testo una sezione di laboratorio adatta a famiglie, scuole e a gruppi della società civile. “Una fiaba, certo, è poca cosa, ma con essa e con giochi di corpi-specchio, mano contro mano, gesti imitati, qualche sorriso e qualche dubbio, ci si può contemplare da pari nel lago degli occhi, dove scintillano le emozioni che soffiano sulle vele delle mutazioni intellettive. Una fiaba, allora, è infinita cosa”.

Una fiaba con i bernoccoli, di Giovanna Gelmi, con illustrazioni di Francesca Carta. Esplorazione tra sogni, segni e suoni con una bambina addormentata, un gatto, una lucertola e… parole di tutte le lingue.

Il viaggio di Abdel, di Enrique Paez. Avventura del giovane sahrawi Abdel Muhbahar, che raggiunge l’Europa su un ‘barcone’ e sopravvive alle insidie del mare e degli uomini.

In uscita anche Quattro isolotti e un’isola vuota con Isidoro, Idorosi, Orodisi, Sidioro, Roisido… scambio di voci, luci, coralli, salsedine e vento che spinge più in là.



*da ‘sfoglia libro’, giornale delle biblioteche per ragazzi



(25 ottobre 2010)

 

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