Una donna per l’UE. Appello di Walstrom, Kroes e Wallis
L'appello lanciato con una lettera al 'Financial Times' da tre responsabili Ue, le commissarie europee Margot Wallstrom (vicepresidente dell'esecutivo Ue), Neelie Kroes e la vicepresidente del Parlamento Europeo Diana Wallis.
Mercoledi, 18/11/2009 - Tra i candidati alle alte nomine Ue si sta guardando solo a uomini, invece occorre ristabilire un equilibrio tra sessi". E' l'appello lanciato con una lettera al 'Financial Times' da tre responsabili Ue, le commissarie europee Margot Wallstrom (che è anche vicepresidente dell'esecutivo Ue) e Neelie Kroes, e la vicepresidente del Parlamento Europeo Diana Wallis. Una lettera che giunge all'inizio di una settimana cruciale per le nomine, di cui discuteranno informalmente già oggi i ministri degli Esteri dei 27, e su cui dovranno decidere i capi di Stato e di governo nel summit straordinario di giovedì sera.
Per la carica di presidente Ue e di Alto rappresentante per la politica estera, scrivono, "ancora una volta è sempre più probabile che ad essere nominati saranno soltanto uomini". Non basta, le tre autrici delle missiva lamentano che, anche per quanto riguarda l'esecutivo Ue, "sebbene il presidente José Manuel Barroso abbia invitato i membri del Consiglio Europeo a tenere a mente l'equilibrio dei sessi, sembra tuttora che la nuova Commissione abbia meno donne dell'attuale. Questo sarebbe male per l'Europa, male per la democrazia e male per le donne". Secondo le tre responsabili Ue, "è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti sull'eguaglianza tra sessi, nominando donne a posizioni di leadershipn nell'Ue, come lo ha suggerito di recente il presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek". E a questo punto le tre autrici della missiva non esitano a citare nomi a mo' di esempio. Così quello dell'ex presidente lettone Vaira Vike-Freiberga, che recentemente si ufficialmente 'candidata'. O quelli di Elisabeth Guigou e Catherine Ashton come Alto rappresentante per la politica estera Ue, che è anche vicepresidente della Commissione a Bruxelles. "Abbiamo bisogno - avvertono Wallstrom, Kroes e Wallis - di un impegno politico collettivo per assicurare una rappresentanza politica delle donne. Le donne rappresentanto la maggioranza della popolazione e la democrazia europea del ventunesimo secolo non può permettersi di usare solo i talenti, le idee e le esperienze di metà dei cittadini. Quando le donne siedono al tavolo, possono aiutare ad assicurare che le decisioni politiche riflettano le esigenze dell'intera popolazione". Del resto, concludono, "l'uomo giusto al posto giusto è spesso una donna. La nomina di donne renderebbe l'Europa più ricca e più rappresentativa, e l'avvicinerebbe ai cittadini. Questo può accadere, ma richiede decisioni coraggiose. ORA".
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