Login Registrati
Una donna al Colle, l’auspicio di Napolitano e di tutte noi

Una donna al Colle, l’auspicio di Napolitano e di tutte noi

I tempi sono maturi, la società è pronta. Il potere (maschilista) meno. Ma ora tocca alle donne cogliere l’occasione e farsi avanti

Martedi, 27/03/2012 - In un incontro al Quirinale con gli studenti del liceo “Virgilio” di Roma, Giorgio Napolitano ha dichiarato che “è necessario passare la mano” e “che si facciano avanti altri per la carica di Presidente della Repubblica”. Una dichiarazione in anticipo della sua indisponibilità a ricandidarsi dopo il 2013.



C’è da credergli, vista la coerenza dimostrata finora e, forse, la stanchezza non celata di un mandato faticoso e impegnativo che l’ha visto spesso protagonista nello sforzo di portare il Paese fuori dalla crisi (mai potremmo pensare a un suo ripensamento in stile Leoluca Orlando che giovedì ha detto di non voler fare il sindaco di Palermo e venerdì ha ufficializzato la sua candidatura).



E c’è da credere anche alla lungimiranza e, forse, “premeditazione” dell’altra sua affermazione importante: “Più le donne si faranno sentire, prima - e spero presto – arriverà il momento in cui ci sarà anche una candidata donna a Presidente della Repubblica e potrà essere eletta”.



Visti i precedenti (si veda il Governo Monti e il suo intervento preparatorio con la nomina di senatore a vita) si potrebbe anche pensare che Napolitano parli avendo già in mente nomi e cognomi. Ma non è questo il tema. La questione vera, contenuta nelle parole del Presidente della Repubblica, è l’invito a prepararsi (certo, fatto da un uomo, ma tant’è!).Più di un anno prima della scadenza del mandato, per dare il tempo alle donne “papabili” e ce ne sono, di farsi avanti e diventare candidate possibili.



Questo il problema, le donne oggi, come dice anche Emma Bonino intervistata dal Corriere, “fanno poco per conquistarsi il potere e troppo spesso accettano le scelte dei maschi senza pretendere, senza lottare”. E quando lottano, scelgono di farlo con logiche maschili, perché si crede siano le uniche che possano portare a qualche risultato; trascurando l’importante contributo (e bagaglio)di femminilità che potrebbero portare.



Un problema di genere. Le donne sono diverse dagli uomini, ma per arrivare al potere si trasformano in maschi accettandone le regole del gioco (una sorta di sindrome da emulazione maschile). Come se non ci fosse un’opportunità femminile, sia pur doppiamente faticosa, di gestione del potere, arricchente e, io penso, più produttiva (visti gli esempi e i risultati avuti finora, difficile fare peggio!)



Questo leggo nelle parole di Napolitano che invita a prepararsi e a farsi sentire. Un’esortazione a entrare, presto, il prima possibile, nel potere. Ma a testa alta e con i vestiti indossati ogni giorno.

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®