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Una delegazione di 13 donne in Rojava e Turchia

Una delegazione di 13 donne in Rojava e Turchia

Il popolo curdo, sopravvissuto all'ISIS, ha bisogno di tutto. E di non essere dimenticato.

Lunedi, 30/03/2015 -
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.





ROMA, BERLINO, ISTANBUL, VIENNA

“Serve con urgenza una maggiore attenzione alle esigenze specifiche di donne e bambine sopravvissute al conflitto con ISIS. Tutti i campi dovrebbero ricevere dei fondi per garantire assistenza primaria a donne e bambini, non solo quelli dove ci sono presidi internazionali.”.

Questa la priorità identificata dalla delegazione internazionale di donne giuriste, accompagnate da una psichiatra, una video-maker, una giornalista grafica ed una farmacista, che ha visitato per una settimana i centri che accolgono le popolazioni sfuggite all’ISIS in Turchia, Kurdistan iracheno e Rojava.



La delegazione è stata organizzata da IADL (Associazione Internazionale avvocati democratici), in collaborazione con AED-EDL (European Democratic Lawyers) e ELDH (European Association of Lawyers for Democracy and World Human Rights) al fine di verificare e documentare le violazioni dei diritti umani delle donne nel contesto del conflitto con Isis.



Hanno preso parte alla delegazione attiviste ed esperte in diritti umani che fanno parte di diverse organizzazioni.



Le delegate nel corso della visita hanno incontrato donne esponenti delle associazioni, delle istituzioni, vittime e testimoni dirette della violenza. La delegazione ha visitato nel Kurdistan iracheno, in Rojava e Turchia campi governativi e non governativi dove sono accolte donne provenienti dalle aree di Shingal e Kobanê.



Gli Stati hanno l’obbligo di garantire una uguale distribuzione dei fondi e degli aiuti internazionali, per assicurare il soddisfacimento delle condizioni di vita elementari delle persone accolte in tutti i campi, e di provvedere a garantire un numero adeguato di personale e servizi di supporto specifici per le esigenze femminili.

E’ stato notato favorevolmente che là dove esistono luoghi di ascolto e di rappresentanza femminile all’interno dei campi, le donne hanno espresso una maggiore positività, nonostante le comuni difficoltà materiali.



Le testimonianze raccolte hanno confermato la brutalità dei crimini commessi da Isis: il femminicidio, nelle forme già rese note dai media internazionali, fa parte integrante delle tattiche di annientamento delle popolazioni colpite.



Gli esiti della ricerca saranno presentati in un rapporto che verrà presentato alle Nazioni Unite nel corso della 29ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani di Giugno a Ginevra, insieme ad una esposizione del lavoro grafico illustrato di Stefania Spanò (in arte Anarkikka), che ha preso parte alla delegazione.



http://www.iadllaw.org

http://www.aeud.org

http://www.eldh.eu



Le 13 donne della delegazione

Barbara Spinelli

avvocata, IADL, ELDH, Giuristi Democratici, Trama di Terre, Italy



Aurora D'agostino

avvocata, IADL, ELDH, Giuristi Democratici, Italy



Simonetta Crisci

avvocata, IADL, AED-EDL, Giuristi Democratici,

Donne Diritti e Giustizia, Italy



Aişe Acinkli

avvocata, ÖHD - Özgürlükçü Hukukçular Derneği, Turkey



Gülşen Uzuner

avvocata, IALD, ÇHD - Çağdaş Hukukçular Derneği, Turkey



Özge Taş

giurista, ELDH, Austria



Leyla Boran

giurista, Utamara, Hardershipcommission, Germany



Sara Montinaro

giurista, Ya Basta, Italy



Martina Bianchi

Università di Pisa, Mezzaluna Rossa Italia



Assunta Signorelli

psichiatra, Trama di Terre, Italy



Anarkikka

graphic journalist, Trama di Terre, Italy



Alice Corte

videomaker, Una stanza tutta per sé, Italy



Kader Karlidag

farmacista, Austria

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