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Un viaggio attraverso i saperi antichi del mondo rurale

Un viaggio attraverso i saperi antichi del mondo rurale

Libri - Il cuore della rondinella - Il cibo è tradizione e cultura, ma anche rituale e magia. Il cuore della rondinella di Donne in Campo di Chieti

Domenica, 15/09/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2013

Il cibo è tradizione e cultura, ma anche rituale e magia. Ce lo insegnano le Donne in Campo di Chieti, autrici insieme all’antropologo Francesco Stoppa di “Il cuore della rondinella”, un libro che racconta e tramanda il mondo rurale di una volta attraverso 130 ricette tipiche della provincia di Chieti.

Dai fegatini col mosto cotto al brodo di gallina col cardone, fino alle chiocciole ripiene di sugo: tutti piatti che ci restituiscono la sapienza culinaria di un tempo, fatta di cibi genuini e di stagione. Ma non si parla solo della quotidianità. Tra le pagine di questo testo sono racchiuse le credenze, le feste e i riti propiziatori di un passato che dava al cibo un grande valore simbolico e in cui la tavola scandiva il ciclo delle stagioni e le tappe fondamentali dell’esistenza.

Basta pensare al pranzo del “consolo”, come veniva chiamato il pasto che per almeno tre giorni il parentado portava alla famiglia del defunto dopo la sua morte. Oppure all’usanza di dare ai bambini appena capaci di masticare tre cuoricini di rondine crudi con limone e zucchero: un cibo magico che doveva farli crescere forti, intelligenti e rispettosi. Ancora: la pupa a sette gambe e sette lingue, una bambola di pane o biscotto tipica della Quaresima, che rappresentava la vecchia filatrice della nostra esistenza. “Siamo partite dalla voglia di recuperare i segreti e le consuetudini della cucina delle nostre nonne - ha detto Teresa Chinni, presidente delle Donne in Campo di Chieti -. E l’abbiamo fatto andando casa per casa a intervistare le anziane agricoltrici. Alcune di loro sono addirittura centenarie e si sono dimostrate disponibili ed entusiaste nel contribuire alla conservazione di un patrimonio non solo gastronomico, ma anche culturale”. Perché “i prodotti alimentari sono creazioni culturali”, come le Donne in Campo amano sottolineare, e le migliori custodi del valore identitario e sociale del cibo sono proprio le donne, visto che le tradizioni rurali nascono e vengono conservate attorno al focolare, nella sfera familiare, dove la donna ha sempre ricoperto un ruolo centrale.





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