Politica/ Giuliana Sgrena - “Non torniamo a casa”, “dobbiamo continuare”, “la pace è sempre più necessaria”
Luisa Morgantini Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2005
Con Giuliana è stata liberata la pace. Solo un piccolo pezzo peró. Adesso bisogna liberare Florence, Hussein, tutti gli ostaggi e il popolo iracheno attanagliato dalle forze di occupazione straniera e da atti di terrorismo contro la popolazione civile.
La felicità per la liberazione di Giuliana è anche il dolore e il cordoglio per l’assassinio di Nicola Calipari, un agente del SISMI che aveva contribuito alla sua liberazione e con il suo corpo ha difeso la sua vita.
La responsabilità delle forze militari USA che hanno attaccato l’auto sulla quale si trovava Giuliana già liberata è un altro esempio dei metodi da far west delle truppe USA, come Nicola Calipari ogni giorno muoiono iracheni innocenti, uccisi dai soldati dell'occupazione o dalle bombe terroriste.
La liberazione di Giuliana è l’affermazione del desiderio di pace che milioni di persone hanno dimostrato nelle innumerevoli iniziative in tutto il mondo. Dobbiamo continuare, non torniamo a casa, la pace è sempre più necessaria.
(4 marzo 2005)
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