Leggere l’albero - 'La speranza è nel mutamento interiore'
Baldassarre Bruna Mercoledi, 22/12/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2010
Cara Bruna,
sono una lettrice di noidonne, mamma di due figlie universitarie. Svolgo la professione medica, con la specializzazione in medicina non convenzionale. Pur essendo una 53enne realizzata sto attraversando un periodo molto difficile. Recentemente ho perso una delle persone più care della mia famiglia. Consapevole della sopravvivenza dell’anima dopo la morte, sento oltre al dolore del distacco, anche un profondo cambiamento nella mia professione medica. Puoi dirmi cosa leggi nel mio albero, visto che questo periodo di dure prove sembra interminabile?
Donatella Pitasi
Cara Donatella,
il distacco è doloroso da elaborare per il vuoto incolmabile che produce, proprio come si evidenzia dal tono e dal tratto ripassato del tuo albero, segno di ansia, di sensi di colpa, di preoccupazione e necessità di tornare sui propri passi per assicurarsi di avere fatto tutto bene. Da persona sensibile, suscettibile e sognatrice riveli una elevata facoltà di reagire, rischiando di diventare vittima della tua stessa sensibilità. Il lavoro ti aiuta, nel senso che questa fase della vita esige il lavoro sociale, per coniugare la coscienza del cuore e il rinnovamento dei valori tendenti al nuovo apice creativo. Nel tronco si leggono i traumi negli anni: 1, 10, 32, 43, 51, 52.
La morte è simile a ciò che viviamo tutti i giorni nella malattia: un’esperienza di soglia, cioè la nostra identità, su cui si basa la coscienza dell’Io, è seriamente minacciata o in via di sgretolamento come avviene nelle malattie psichiche. Con La morte di Ivan Ili’c, Tolstoj descrive magistralmente il crollo di tutte le nostre certezze. La speranza è nel mutamento interiore - che alla stregua delle chiome del tuo albero, tutte protese verso un Io sociale -, tende verso un percorso di verità e di amore.
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