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Un patto intergenerazionale per vincere la sfida dei diritti

Un patto intergenerazionale per vincere la sfida dei diritti

Emilia Romagna - ... E’ dunque il tempo di riprendere la battaglia politica per i diritti, ricominciando a progettare il Noi. Il messaggio è: ognuno di noi ce la farà se sapremo, insieme, mettere l’esperienza storica al servizio delle nuove esigenze

Mori Roberta Domenica, 30/09/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2012

La fase storica che stiamo vivendo richiede politica, quella con la P maiuscola. Altrimenti la crisi economica, sociale e valoriale in atto non potrà avere altro che uno sbocco funesto per la democrazia ed il sistema dei diritti. I problemi che investono i cittadini hanno una dimensione molto vasta e profonda e ad essi va trovata una risposta, efficace ora, ma che guardi anche avanti, alle nuove generazioni. Occorre insomma, per l’Italia e l’Europa, una coerente azione riformatrice che coniughi rigore e crescita in un quadro certo di valori, in nome di una giustizia sociale non più rinviabile e duratura. Questo impegno deve essere serio, concreto e percepibile su lavoro, uguaglianza, legalità, sapere, sviluppo sostenibile, diritti esigibili, innovazione e responsabilità.

Le prime a fare le spese di un’inerzia della politica sarebbero, come sempre, le donne. L’impoverimento del welfare ha già colpito duramente le opportunità e i servizi necessari ad un’occupazione femminile in linea con l’Europa e ad una conciliazione praticabile. Se invece della sua riqualificazione prevalesse – in nome del “rigorismo” finanziario – lo smantellamento del welfare tout court, si tornerebbe ad una condizione anteguerra e alla subalternità di fatto della donna nella società. Con buona pace di decenni di battaglie che hanno saputo unire le forze migliori e portato a conquiste civili e sociali irrinunciabili, che dobbiamo consegnare rafforzate alle donne - e agli uomini - di domani. Con buona pace del ruolo attivo delle donne nella conquista della parità, contro tutte le discriminazioni, per la persona in quanto soggetto portatore di diritti. Ricordiamoci sempre che non vi è qualità di vita di una comunità né convivenza, senza il contributo delle donne.

E’ dunque il tempo di riprendere la battaglia politica per i diritti, ricominciando a progettare il Noi. Il messaggio è: ognuno di noi ce la farà se sapremo, insieme, mettere l’esperienza storica al servizio delle nuove esigenze di cittadinanza. Per vincere questa battaglia è necessario proporre un patto intergenerazionale. All’opposto del pensiero escludente, che sottrae e divide, abbiamo bisogno del pensiero che include, porta a sintesi e sposta in avanti la linea delle opportunità per tutti. Il pensiero inclusivo si integra ad un linguaggio diverso da quello imperante, che anche nelle parole sappia essere all’altezza della sfida. Tra le prime vi è la parola “rispetto”, come presupposto di costruzione di una modernità che leghi passato e futuro, rispondente alle aspettative attraverso un ritrovato legame tra vecchie e nuove generazioni, entrambe consapevoli che solo insieme si progredisce. Ritengo dunque assai mortificante e inadeguato il dibattito su chi è ancora utile o no alla società, su chi si può abbandonare, su chi non conta più: la mia esperienza di amministratrice locale mi ha insegnato che la ricchezza delle nostre comunità sta proprio nell’aver saputo armonizzare la convivenza di tutti valorizzando le specificità di ognuno. Giovani e meno giovani, portatori di una dialettica vivace stimolata dalla fresca energia degli uni e ispirata dalla solida maturità degli altri. Le donne, in questo senso, possono essere le grandi tessitrici di un’immaginaria staffetta che porti il testimone in avanti. Sempre le donne possono rappresentare la svolta di contrasto ad una deriva che colpisce i più deboli, perché da sempre hanno subìto le conseguenze della marginalità. Lavoriamo ad una forte alleanza civica tra le generazioni che, unita ad una politica consapevole, saprà determinare il cambiamento necessario.

 


di Roberta Mori, presidente Commissione regionale per la parità


(Redazionale)


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