Giovedì 4 marzo 2010 alle ore 18 a Modena, presso la sede del Centro documentazione donna, via Canaletto 88, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali, verrà inaugurata la mostra “Un paltò per l’Onorevole… un’eredità di tutti” a cura di Barbara Pederzini e Caterina Liotti.
Dedicata alla straordinaria figura di Gina Borellini Medaglia d’oro della Resistenza, la mostra rappresenta l'ideale completamento iconografico della pubblicazione "Un paltò per l'Onorevole", di Caterina Liotti e Mariagiulia Sandonà.
L’articolato percorso cronologico delle immagini (fotografie e documenti pubblici e privati) provenienti dal consistente archivio di Gina Borellini e dall’archivio fotografico dell’Udi, cerca di ricostruire anche visivamente le tappe fondamentali dell'esistenza pubblica e privata della grande parlamentare modenese, attraverso una visualizzazione espositiva che si snoda su tre sezioni, ognuna segnalata dall'icona di un paltò di colore diverso, simbolo del diverso ruolo da lei ricoperto: moglie, madre, lavoratrice, partigiana, parlamentare.
L’on. Gina Borellini è una figura rilevante della storia modenese e nazionale.
La sua biografia è una preziosa testimonianza che contribuisce a narrare, a distanza di sessant’anni una pagina significativa della ricostruzione democratica del paese nel secondo dopoguerra. In lei la donna, la moglie, la madre, la partigiana, la mondina, l’operaia, la militante, coincidono in una esperienza politica totalizzante.
Partecipò attivamente alla Resistenza facendo della sua casa a Concordia sulla Secchia una sede di una Sap partigiana, scelta che le costò prima la perdita del marito e poi l’amputazione della gamba sinistra e dove venne eletta consigliera comunale nelle fila del Pci nel 1946 (primo consiglio comunale democraticamente eletto).
Rappresentò Modena nel Parlamento italiano dove, per tre legislature dal 1948 al 1963, portò un grande impegno per le politiche di emancipazione delle donne e delle categorie sociali più deboli (bambini, anziani, carcerati, disabili). Fu consigliera provinciale dal 1951 al 1956, impegnandosi lungamente nelle associazioni antifasciste e partigiane.
Divenne successivamente consigliera comunale a Sassuolo nel 1961.
Fu presidente provinciale dell’Udi (oggi Unione Donne in Italia) dal 1953 partecipando agli organismi nazionali fino al 1978 e presidente provinciale dell’Anmig (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra) per trent’anni, fino al 1990.
L’esposizione al Centro documentazione donna rientra all’interno del programma itinerante di eventi (mostra, pubblicazione, spettacolo teatrale, iniziative) che a partire dallo scorso aprile hanno coinvolto i comuni di San Possidonio, Concordia sulla Secchia, Sassuolo, e la città di Modena, i luoghi più significativi nel percorso di vita di Gina Borellini.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 31 marzo 2010 nei seguenti orari:
dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e il lunedì e il giovedì dalle 14,30 alle 18,30.
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