Maria Teresa Barnabei Bonaduce - La memoria storica, i linguaggi e i valori condivisi dalle donne, dagli artigiani e dai braccianti in Abruzzo
Di Sabatino Guendalina Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2007
La memoria storica, i linguaggi e i valori condivisi dalle donne, dagli artigiani e dai braccianti della piccola comunità natìa costituiscono il mondo narrativo di "Un Paese", e danno valenza antropologica alla raccolta di racconti di Maria Teresa Barnabei Bonaduce, scritttrice abruzzese che è nata e vive a Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. Dodici storie che si snodano nel corso del Novecento, generate dai ricordi famigliari della scrittrice, tramandati di madre in figlia. I messaggi portati a destinazione sotto il corpetto e le notizie che correvano sul filo delle parole allusive. Ricordi di eventi passati da una comunità percorsa da tensioni profonde: l'oppressione della dittatura fascista e i sovversivi mandati al confino, la prepotenza dei signori, la povertà senza scampo e l'emigrazione. Con l'abilità e la vitalità di una scrittura maturata negli studi della letteratura classica, i racconti, taluni con belle suggestioni liriche, mettono in scena la reciproca apppartenenza nel cammino difficile e solidale compiuto da una comunità verso la libertà, il benessere e l'ascesa di status tramite l'istruzione. Nel contesto narrativo del libro i dialoghi (nel linguaggio verbale dei personaggi) e le descrizioni delle modalità di rapporto, della gestualità, dell'abbigliamento, delle convenzioni alimentari rievocano l'atmosfera storico-clturale del momento e permettono di osservare i mutamenti antropologici e culturali del paese nel tempo.
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