Login Registrati
Un Nobel per Alda Merini

Un Nobel per Alda Merini

Intervista a Carmen Togni - La sfida della poetessa e scrittrice Carmen Togni e del giornalista Giuseppe La Delfa per la candidatura al prestigioso riconoscimento per l’artista milanese

Benassi Luca Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008

Nel panorama della poesia italiana contemporanea Alda Merini è una delle voci poetiche più autorevoli e forse meglio conosciute da un pubblico di non addetti ai lavori. La sua poesia lineare e cristallina nel linguaggio, quanto tormentata e sofferta nei temi e negli accenti, riesce ad esprimere con uguale intensità l’amore per la vita e il dolore della perdita e della malattia. La poetessa e scrittrice di Reggio Emilia, Carmen Togni, insieme al giornalista siracusano Giuseppe La Delfa, si sono fatti promotori di una raccolta di firme per attribuire alla Merini il giusto riconoscimento da parte delle istituzioni del mondo intellettuale: la candidatura al Nobel. Sentiamo dalle parole di Carmen Togni come si è svolta l’iniziativa.

Come vi è venuta in mente l’idea di una raccolta di firme per la candidatura al Nobel di Alda Merini?
Innanzitutto il grande amore che ho per lei. Prima di noi ci avevano provato l’Accademie Française nel 1996 e poi il Pen Club di Milano nel 2001. Insieme a Giuseppe La Delfa, abbiamo trascorso alcuni giorni a Milano nel settembre del 2006. È stata un po’ come la storia dell’uovo e della gallina: Giuseppe ha posto in luce questa idea che già da tempo premeva sulla punta della mia lingua. Siamo così partiti per questa operazione non tanto facile, anche perché non è stata sostenuta in alcun modo dalle Istituzioni. La raccolta l’abbiamo condotta ognuno per conto proprio, io a Reggio Emilia e Giuseppe La Delfa in Sicilia. Abbiamo però avuto la sorpresa di avere l’appoggio di molti intellettuali delle nostre città e della gente comune, innamorata e illuminata dai versi della Merini.

Come si è svolta la raccolta e quante firme siete riusciti ad ottenere? La petizione per la candidatura è già stata proposta agli organi competenti?
La raccolta si è svolta in varie biblioteche o luoghi d’incontro culturali, nelle strade e nelle piazze, nei salotti privati e tra amici. Abbiamo avuto adesioni da quasi tutta Italia, dalla Sardegna, dalla Sicilia, dal Veneto, dalla Calabria, da italiani residenti all’estero, da cittadini ungheresi della città di Dunakeszi, dalla Romania. Abbiamo consegnato una copia con oltre 2000 firme al sindaco di Roma Walter Veltroni, un’altra copia è stata fatta arrivare al Ministro della Cultura, Francesco Rutelli per proporre la candidatura per il 2008.

Il premio Nobel 2007 è stato assegnato ad una donna, Doris Lessing. A leggere gli elenchi dei premiati tuttavia, non vi è dubbio come l’Accademia di Svezia prediliga gli uomini. Su sei Nobel assegnati ad italiani, ad esempio, è presente una sola donna, Grazia Deledda che vinse nel 1926, e tale proporzione non muta se si guarda ai vincitori di altre nazionalità. Come mai? In questo contesto cosa significa candidare Alda Merini?
La poesia e la letteratura intese come patrimonio dell’Umanità penso non abbiano sesso. La donna, però, credo sia maggiormente detentrice di poesia, in quanto generalmente la vive già nella vita di tutti i giorni, come madre, nella cura sia mentale che fisica della prole, nell’assistenza con amore di persone anziane e di persone disabili. La sua opera è già poesia fatta materia, è un esempio per le generazioni future, sul quale si è fondata finora la vita nel corso dei secoli. Per me la poesia è tutto questo. Alda Merini rappresenta nei suoi libri questa poesia della vita, che non è solo gioia ma anche sofferenza. Quando ho cominciato questa operazione non mi sono illusa di raggiungere lo scopo. L’ho fatto principalmente per comunicare alla Merini tutto l’amore che la gente ha per lei, la gioia che possono dare le sue poesie, anche se intrise di dolore, in quanto trasmettono sempre l’amore per la vita, essenziale oggi più che mai per tutti noi.
I testi pubblicati in questo numero sono di Alda Merini.


TESTI



Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d'angelo,
delle mie nari che succhiano la notte,
mi sono innamorata di me
e dei miei tormenti.
Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta donzella
ho perso le mie sembianze.
Come sei nudo, amore,
nudo e senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti da larga resa.





Bambino, se trovi l'aquilone della tua fantasia
legalo con l'intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
che portino la pace ovunque
e l'ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento.





Un punto è l'embrione
un secolo di vita
che ascolta l'universo
la memoria del mondo
fin dalla creazione.
L'uomo che nascerà
è un'eco del Signore
e sente palpitare in sé
tutte le stelle.





I versi sono polvere chiusa
di un mio tormento d'amore,
ma fuori l'aria è corretta,
mutevole e dolce ed il sole
ti parla di care promesse,
così quando scrivo
chino il capo nella polvere
e anelo il vento, il sole,
e la mia pelle di donna
contro la pelle di un uomo.

(5 febbraio 2008)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®