Giovedi, 30/12/2010 - In questi giorni di festa mi sono dedicata alla lettura, in particolare mi ha colpito un romanzo che mi aveva regalato un carissimo amico, Walter Magnani, autore de “Il muro”. Ho trovato la storia talmente piacevole che voglio segnalarla alle/ai nostre lettrici/lettori.
La protagonista è una donna impegnata nel suo terzo lavoro editoriale, grazie al quale desidera ottenere una consacrazione professionale nel mondo accademico. Per realizzare questo obiettivo, sceglie di isolarsi in un luogo lontano da casa. Trova un locale inutilizzato che si presta alle sue esigenze. Ma ecco l'imprevisto: il locale confina con uno studio medico e la parete che separa i due spazi è talmente sottile che permette di sentire tutto quanto avviene nello studio.
Il muro, che la consuetudine vuole sia qualcosa che divide, che separa, che allontana, nel romanzo realizza invece simbolicamente l’unione tra il mondo interiore della protagonista e il mondo vivo e concreto che la circonda, fatto di gioie e dolori, vittorie e sconfitte, che debbono, prima o dopo, essere affrontate.
Il muro diventa, pertanto non più un ostacolo bensì un fatto liberatorio, che mette la donna di fronte a se stessa ed alla sua intima natura consentendole di abbattere la persona eccessivamente chiusa che era prima.
La protagonista, Giovanna, inizia una sorta di percorso interiore che vuole approfondire il proprio modo di essere, le scelte fatte in tutti gli anni della sua vita (ha superato da poco i 50 anni) la sua difficoltà a rapportarsi con gli altri.
Giovanna in definitiva si rende conto che, a questo punto della vita, è necessario per lei fare delle verifiche e capire se è soddisfatta di sé o se pensa (o deve) cambiare.
Lascio a ogni lettrice/lettore la risposta all’interrogativo finale che, a mio avviso, l’autore vuole sollevare: se cioè le donne abbiano sempre e comunque bisogno dell’intermediazione di un uomo per capire sé stesse, in relazione alla realtà che le circonda, oppure se possono farcela da sole, attraverso esperienze a volte inusuali e spesso travagliate.
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