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Un miliardo di euro grazie ai fondi europei

Un miliardo di euro grazie ai fondi europei

Emilia Romagna - Progetti di ricerca, innovazione, formazione e occupazione

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2007

Quasi 350 milioni di euro per lo sviluppo economico, 800 per l’occupazione e la formazione. L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato due Programmi operativi di grande importanza, che permetteranno, in un arco di tempo di sette anni – dal 2007 al 2013 –, di intercettare ingenti risorse Ue (stanziate dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dal Fondo Sociale Europeo) e nazionali.
Il “Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013”, sviluppato su cinque assi di intervento, mira a realizzare quattro obiettivi: rafforzare la rete della ricerca industriale e del trasferimento tecnologico sul territorio regionale e favorire la creazione di tecnopoli per la competitività; favorire i processi di cambiamento innovativo delle imprese; promuovere la competitività energetica e la riqualificazione energetico-ambientale e logistica; promuovere una progettualità locale integrata, in grado di valorizzare le risorse territoriali innalzandone i livelli di fruibilità. Il “Programma Operativo della Regione Emilia Romagna - Fondo Sociale Europeo 2007/2013 - Obiettivo 2 Competitività e Occupazione” riprende invece i principi e gli obiettivi comunitari in materia di occupazione e coesione sociale, garantendo la coerenza con la strategia di Lisbona e i suoi tre obiettivi essenziali: migliorare la qualità e l’efficienza dei sistemi di istruzione e formazione; fare dell’apprendimento permanente una realtà concreta; aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e formazione.
"Si tratta di due progetti di grande rilievo, strettamente legati fra loro, poiché solo operando congiuntamente possono permettere il raggiungimento di risultati ottimali nella costruzione di un’economia della conoscenza – spiega Laura Salsi, consigliera del gruppo Uniti nell’Ulivo Ds, che ha svolto un intervento in aula sul tema -. Tra i punti cardine mi preme sottolineare l’attenzione per l’accrescimento delle competenze e delle conoscenze delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro territorio, con particolare riguardo a chi ha più di 45 anni e bassa qualificazione, il sostegno al lavoro femminile e all’inserimento degli immigrati, la creazione di reti tra università e di centri di ricerca in sinergia tra mondo produttivo e istituzioni. Per crescere la nostra Regione deve puntare più che mai sugli investimenti in capitale umano, sulla crescita della conoscenza e sull’innovazione in campo economico".
In tema di pari opportunità di genere, i due piani si inseriscono in un quadro positivo. Nel periodo 2000-2005 il tasso di occupazione femminile è cresciuto, raggiungendo il 60,2%, così come aumenta anche il tasso di attività femminile, al 63,5%, ben oltre la media nazionale ferma al 50,6%. Di converso, tra le donne cala la disoccupazione, passata dal 5,8 al 4,5%. Più basso rispetto al dato nazionale è quello della femminilizzazione dell’imprenditoria, ovvero del numero di imprese femminili sul totale, pari al 20,1% (è al 23,8% in Italia), ma il fenomeno è riconducibile all’elevato tasso di occupazione e ad una maggiore strutturazione delle imprese della regione rispetto a quelle nazionali.
"Resta molto lavoro da fare – conclude Laura Salsi – sul versante dell’accesso al credito, causa il dimensionamento modesto delle imprese femminili e la scarsa patrimonializzazione. Inoltre rimane aperto il tema, che accomuna lavoratrici autonome e subordinate, professioniste e imprenditrici, della conciliazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia. Un tema al quale dare risposte attraverso la promozione di iniziative mirate e il potenziamento degli strumenti di politica attiva del lavoro già previsti dalla legge regionale sul lavoro, la 17 del 2005".


Verso servizi sempre più vicini ai cittadini

L’integrazione tra servizi sanitari e sociali diventa sempre più realtà. Con il Piano sociale e sanitario 2007-2009 dell’Emilia-Romagna, il cui testo appena abbozzato è ora oggetto di confronto della società regionale prima di approdare in Giunta e poi in Assemblea Legislativa, la Regione avvia il completamento dell’opera di costruzione di un sistema integrato di servizi – sociali, socio-sanitari, sanitari – già avviata in questi ultimi anni.
Obiettivo strategico è la messa a punto di un welfare di comunità, che dia risposta ai bisogni della persona attraverso la valorizzazione del ruolo degli enti locali e dei vari soggetti che operano in questo campo.
Con un investimento notevole di risorse: la Finanziaria regionale mette a disposizione del Fondo per la non autosufficienza 100 milioni di euro di risorse aggiuntive e la stessa strada sarà percorsa anche nei prossimi anni, poiché coesione sociale e qualità della vita dei cittadini rappresentano punti cardine del programma di governo della Giunta del presidente Vasco Errani e della maggioranza di centrosinistra, convinta che la spesa sociale e sanitaria non sia un vuoto a perdere, bensì un fattore irrinunciabile dello sviluppo economico.


Iniziative di formazione per le donne e i bambini del Niger


Attivare ogni iniziativa possibile per sostenere con atti concreti la realizzazione del progetto “Centri di formazione” previsti dal piano presentato dalla ministra per la promozione della donna e del bambino del Niger, Ousmane Zeinabu Moulaye.
E’ la richiesta che la consigliera Laura Salsi (Uniti nell’Ulivo Ds, prima firmataria) ha presentato, insieme alla collega di gruppo Gabriella Ercolini e a diversi altri membri dell’Assemblea Legislativa, alla Giunta dell’Emilia-Romagna.
La proposta parte dalle iniziative organizzate nell’ambito della giornata internazionale per la “Tolleranza Zero” alle mutilazioni genitali femminili del 6 febbraio e dalla visita, svolta proprio in quell’occasione, della ministra nigerina in Italia e in Emilia-Romagna.
"Nel corso di quelle iniziative – spiegano le consigliere firmatarie – sono stati presentati otto progetti per la realizzazione di centri di formazione professionale per le donne del Niger, volti a favorire l’emancipazione, l’istruzione e la formazione e finalizzati alla promozione di una maggiore autonomia economica ed alla crescita dell’imprenditorialità femminile, il tutto in osservanza del Protocollo alla Carta africana dei Diritti dell’Uomo adottato a Maputo, in Mozambico, l’11 luglio 2003. I centri di formazione sono progetti concreti di attuazione del protocollo di Maputo, in particolare dell’articolo 12, che prevede particolare attenzione all’attuazione del “diritto all’istruzione e alla formazione”.

(17 aprile 2007)

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