Un libro per gli otto anni di Lucha Y Siesta

Roma. Venticinque giorni di tempo. Pochi, se paragonati agli otto anni di attività sociali e culturali che la Casa delle Donne Lucha y Siesta ha organizzato e promosso. Abbastanza, se tutti quelli che dalla casa sono passati, per partecipare a uno spettacolo, alla presentazione di un libro, a un laboratorio, o a uno dei tanti eventi, parteciperanno al crowdfunding per la realizzazione del libro "Lucha - Lotta e riposo".



Per chi non la conoscesse, la casa delle donne Lucha y Siesta esiste dall'8 marzo 2008 grazie alla visione e all'impegno di alcune attiviste romane. Un luogo liberato dal profitto che ha accolto più di settanta donne in questi otto anni. Donne che vi hanno trovato non solo un riparo da una situazione di violenza machista o di marginalità sociale, ma anche occasioni di riflessione e relazione, stimoli culturali, assistenza legale, psicologica e nella gestione dei figli. 



Uno spazio dove sono nate amicizie multi-culturali, oltre ogni possibile barriera religiosa, etnica, di età, di ceto sociale. Un posto delle donne per le donne, ma aperto anche alla condivisione con gli uomini. Un progetto che ne ha dentro tanti altri. Luogo fisico e simbolico insieme, dove è possibile coniugare passione politica, rivendicazione femminista e sperimentare nuove pratiche di riprendersi in mano la propria vita dopo una difficoltà. Elementi che  tre giovani fotografi, Marianna Ciuffreda, Chiara Moncada e Marco Vignola, hanno catturato con l'obiettivo e raccolto in una mostra che ha raccolto numerosi apprezzamenti.

Dopo le foto, la carta. In vista del prossimo compleanno di Lucha, che sarà in parte un nuovo punto di partenza (ne scriveremo sul numero di marzo), le attiviste hanno pensato di mettere nero su bianco la memoria di questi otto anni di lotta e di cultura. E non lo faranno da sole. Il libro "Lucha - Lotta e riposo" conterrà contributi di tanti e tante che hanno attraversato quelle mura e le hanno sostenute, tra cui l'ex presidente del VII Municipio dove Lucha ha sede, Sandro Medici, la giornalista e scrittrice Barbara Bonomi Romagnoli, la sociologa Anna Simone, e la Presidente di Be Free from Violence Oria Gargano.



Per realizzare questa impresa le Luche hanno pensato ad una modalità che coinvolgesse quante più persone possibile, in linea con il carattere collettivo della Casa e delle iniziative che vengono promosse. E' stato lanciato un crowdfunding, attivo fino al prossimo 22 febbraio, che servirà a coprire le spese della pubblicazione: un modo per partecipare in prima persona alla storia di questa esperienza unica.