Professione donna - La fatica di vivere in un paese in cui le cittadine e lavoratrici competenti sono spesso invisibili e ignorate, ma il loro lavoro gratuito è dato per scontato
Per questa fatica quotidiana misconosciuta, per questa invisibilità e mortificazione soprattutto delle aspettative delle donne più giovani, cui la mia generazione aveva consegnato la speranza di un cammino faticoso, ma aperto, mi infastidisce che ci si mobiliti a favore delle donne solo nei casi plateali e un po’ pruriginosi dei festini di Arcore piuttosto che al Salaria Village. Si dimentica, o meglio si ignora, l’insulto e l’umiliazione cui le donne sono sottoposte ogni giorno dalla rappresentazione mediatica e, soprattutto, dalla disinvoltura con cui chi ha un qualche potere decisionale sistematicamente le esclude, o relega in posizione marginale o decorativa, in politica, in economia, nell’università e via elencando. Le eccezioni sono così rare da essere, appunto, viste come tali, non come ciò che dovrebbe essere normale. Il fatto che, nonostante questo, le donne italiane per lo più continuino a volere il pane e le rose, un lavoro dignitoso e una famiglia, la possibilità di farsi valere e di contare, e abbiano ancora voglia di combattere per ottenere tutto ciò, è uno dei pochi segnali di speranza per tutte noi e per la società in cui viviamo.
(7 marzo 2011)
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