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Un giorno per 65 anni di storia - di Eloisa Betti

Un giorno per 65 anni di storia - di Eloisa Betti

Anniversario della fondazione dell’UDI

Giovedi, 04/11/2010 -
Partecipare al 65° anniversario della fondazione dell’UDI è stata per me un’esperienza significativa sia dal punto di vista umano che come giovane studiosa. La necessità di consultare gli incartamenti conservati nell’archivio dell’UDI di Bologna per la mia tesi di dottorato sul lavoro delle donne nel bolognese tra gli anni ’50 e ’70, è stata l’occasione per entrare in contatto per la prima volta con l’associazione. Alla luce del tempo da me trascorso a visionare i documenti dai quali emergeva il ruolo di rilievo delle donne dell’UDI nell’immediato dopoguerra, è stato per me particolarmente toccante poter ascoltare dalla viva voce delle veterane dell’associazione i racconti delle lotte condotte per il miglioramento della condizione delle donne italiane nel secondo dopoguerra.

Il confronto diretto con le donne che hanno fatto la storia dell’associazione, mi ha restituito la cifra della distanza generazionale che intercorre tra me e loro, ma allo stesso tempo mi ha fatto riflettere sui numerosi punti di contatto che accomunano le giovani donne di oggi con le generazioni precedenti. Fortunatamente, le donne di oggi non hanno dovuto fare i conti con molte delle discriminazioni che le donne dell’immediato dopoguerra hanno dovuto fronteggiare nel mondo del lavoro, nella società, nella famiglia, delle quali le veterane ci restituiscono una vivida immagine e sono tutt’ora testimoni viventi. Tuttavia, le sottili forme di discriminazione che devono affrontare le donne della mia generazione nel contesto lavorativo e non solo, in costante aumento per via del mutato contesto economico, sociale e culturale degli ultimi decenni, dimostrano l’importanza per le generazioni più giovani di conoscere la storia di donne come quelle dell’UDI, impegnate su tutti i fronti per il miglioramento della condizione delle donne nella società italiana e per l’eliminazione delle maggiori forme di discriminazione.

Continuare a valorizzare la storia dell’UDI e comprendendere il ruolo storico da essa svolto, significa avvicinare le nuove generazioni che non hanno sperimentato quella stagione di lotte, alle generazioni passate, di modo che possa crearsi un allineamento dei valori e degli intenti che spinga le donne a combattere per i propri diritti e contro le forme latenti di discriminazione che permangono nella nostra società, sulla scia dell’esempio che le veterane e le donne che oggi fanno parte dell’associazione ci restituiscono.

Le numerose campagne, iniziative portate avanti quotidianamente dall’UDI, forse troppo poco conosciute dalle donne della mia generazione, costituiscono indubbiamente una risorsa preziosa per tutte e testimoniano l’importanza che questa associazione ha ancora oggi nella società italiana.



Eloisa Betti

30 ottobre 2010

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