Lettera sull'incontro organizzato dalla rivista formiche.net l'11 novembre
Lunedi, 15/11/2021 - Al Direttore di Formiche.net Giorgio Rutelli
Alla Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo
c.a Capo Ufficio Carlo Corazza
Alla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
c.a Direttore Antonio Parenti
On.le Fabio Massimo Castaldo
On.le Domenico Minniti
On.le Giorgio Mulè
Amedeo Ricucci
Noi Rete Donne da oltre un decennio pone al centro della propria azione il perseguimento della democrazia paritaria. Riteniamo, però, che l'obiettivo della partecipazione femminile agli organi decisionali, di natura pubblica e privata, sia strettamente collegato ad una serie di altri fattori che ostacolano la visibilità delle donne che operano nella cultura, nella scienza, nel diritto, nella politica, nell’economia. Le donne sono presenti in grande misura in tutti i più diversi campi, ma in alcuni di questi, in particolare, la loro presenza è offuscata, la loro autorevolezza è negata, la loro competenza non è riconosciuta e ciò impedisce loro di raggiungere i vertici.
Tra i fattori che ostacolano la crescita professionale delle donne, esercita un ruolo fondamentale l’esclusione, sempre più comune, da molti eventi di rilevo, poiché la loro assenza ne delegittima il ruolo. E ciò in un momento storico in cui le Istituzioni Europee e Nazionali hanno messo in campo, con le relative Strategie per la Parità di Genere, un’azione particolarmente incisiva sull’ empowerment femminile tesa a sollecitare, favorire e sostenere la presenza femminile in tutti i luoghi, decisionali e non, in cui si discute del futuro delle nostre società e del mondo intero.
Abbiamo pertanto accolto con grande sorpresa la notizia del dibattito tenutosi l’11 novembre, tra esponenti della politica e della diplomazia del nostro paese dal titolo “Un giorno a Kabul”, organizzato dalla Rivista Formiche e patrocinato dal Parlamento Europeo e dalla Commissione UE, nel quale abbiamo dovuto constatare che, purtroppo, su un tema di così grande rilevanza e attualità, in particolare per i rischi che corre la libertà delle donne e dei bambini sotto il governo talebano e le ripercussioni che la situazione afghana può generare nella società europea, non è stata coinvolta alcuna relatrice femminile, oltre la moderatrice.
La declinazione esclusivamente al maschile dei chiamati al dibattito implica una pericolosa rimozione di genere, proprio ciò che con le “Strategie” si intende combattere, e offre una visione distorta e incompleta dell’impostazione culturale, sociale e politica del nostro Paese. Siamo certe che non si possa mettere in discussione la presenza nel mondo politico, diplomatico e accademico italiano di esperte con competenze adeguate, non solo per affrontare i temi trattati, ma anche per offrire sguardi e approcci differenti, arricchendo così il dibattito.
In quanto donne fortemente impegnate sull’effettività della parità di genere pensiamo che le Istituzioni Europee coinvolte nell’iniziativa debbano tradurre e attuare le loro politiche di settore in atti adeguati e coerenti promuovendo una bilanciata, adeguata rappresentanza di genere in ogni occasione, ancor più se a partecipazione e visibilità esterna.
Noi Rete Donne sollecita, pertanto, che per il futuro si presti maggior attenzione all’equilibrio di genere delle presenze in tutti gli eventi pubblici ed in particolare in quelli comunque riconducibili ad un coinvolgimento di enti e soggetti istituzionali che nella parità di genere dicono di voler investire per un futuro migliore e più equilibrato scevro da discriminazioni e da stereotipi.
Distinti saluti. Roma, 15 novembre 2021 Noi Rete Donne
Daniela Carlà, Susanna Pisano, Donatella Caione
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