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Un fiore rosso - di Elisabetta Teghil

Un fiore rosso - di Elisabetta Teghil

'Il mondo si comincia a cambiare chiamando le cose con il loro nome.' Rosa Luxemburg

Giovedi, 20/01/2011 -
Rosa Luxemburg, studiando la società capitalista,centra la sua attenzione sulla necessità che questa ha, nel suo processo di accumulazione, di entrare in contatto con altre società economiche, quelle che, correntemente, vengono definite economie pre-capitaliste e che sono proprie del terzo mondo.

Al di là delle lotte fra le potenze occidentali per conquistare sfere d'influenza, lotte fatte per interposta persona con l'utilizzo delle guerre interetniche e religiose, o ricorrendo ai colpi di stato e alle invasioni, le così dette "guerre umanitarie", le multinazionali utilizzano il sistema dei prestiti internazionali, degli investimenti, del protezionismo economico per distruggere le forme economiche "altre".

È insita nella natura capitalistica e condizione indispensabile per la sua sopravvivenza ed espansione, l'annullamento di ogni diversa forma economica.

La validità della teoria di Rosa Luxemburg è verificata dalla distruzione dell'economia di autosussistenza dei paesi del terzo mondo che ha fatto scomparire la dimensione comunitaria dei villaggi, la piccola proprietà contadina, che ha provocato l'esodo massiccio nelle città che si sono trasformate in enormi baraccopoli ,dal numero smisurato di abitanti, che ha causato l'aumento della fame e della miseria e l'emigrazione di massa verso i paesi occidentali.

Questo fenomeno, di cui oggi noi siamo spettatrici/tori, è stato analizzato e sviluppato da Rosa che descrive l'economia capitalista come "onnivora" e

"cannibalesca".

Onnivora nei confronti delle configurazioni economiche diverse, cannibalesca nei rapporti fra multinazionali e Stati.

Sempre per la Luxemburg, l'apparato militare e il militarismo hanno una funzione economica e sono un mezzo di realizzazione del plusvalore. Pertanto, tutti i governi, indipendentemente dalle sfumature politiche, ne fanno uso e lo incentivano.

La prova, oggi, sono gli Stati Uniti che, pur in assenza di nemici in grado, nemmeno lontanamente, di minacciarli, continuano ad aumentare a dismisura le loro spese militari.

Sempre per la Luxemburg, l'imperialismo, che è la forma più sviluppata del capitalismo, è un metodo specifico di accumulazione.

Infatti, assistiamo a continue invasioni e occupazioni di paesi, la cui giustificazione, una volta, era il fatto che portavamo civiltà, oggi democrazia.

Mentre il vero motivo è il bisogno, che è anche la condanna che il capitalismo ha, di continuare a crescere in maniera esponenziale.

Per questo, la maggior parte delle battaglie antimilitariste e pacifiste, partendo dal presupposto sbagliato che il militarismo e le guerre sono il frutto di governi "cattivi", pensano di poter risolvere il problema attraverso le mobilitazioni di massa per sostituire questo o quel governante, questo o quel governo.

Le mobilitazioni pacifiste sono nobili e vanno appoggiate, ma i governi, tutti i governi,non cambiano rotta.

Questa analisi viene elaborata ne "L' Accumulazione del capitale" e nell'"Anticritica" nelle quali Rosa riafferma che la società capitalista non è riformabile e che è necessario, di società, costruirne un'altra.

Nel così detto "Pamphlet Junius" dichiara che, in futuro, gli unici esiti possibili saranno la realizzazione della società socialista o la barbarie.

Per questo, il governo socialdemocratico, con Friedrich Ebert, primo ministro, e Gustav Noske, ministro degli Interni, il 15 gennaio del 1919, fece assassinare Rosa Luxemburg.

Con lei furono uccisi centinaia di dirigenti e militanti spartachisti.

Anche questo contribuirà a consegnare la Germania "pacificata" al nazismo nel 1933.



La seconda domenica del mese di gennaio è tradizione portare un fiore rosso al cenotafio di Rosa a Berlino.

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