UN FILO CHE UNISCE MONDI E CULTURE

Minelli Patrizia Domenica, 29/09/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2013

Le interviste che Marisa Paolucci ha cucito insieme in ‘Tre donne una sfida’ ci permettono di conoscere dal di dentro, con le sofferenze e dal cuore dei loro popoli, tre persone straordinarie. Fatima, nata nel 1933, è stata prima donna eletta in un parlamento africano, in Sudan; Malalai che ha trentatré anni oggi in Afghanistan, sa quanto è orribile la guerra di occupazione e per questo ci chiede di andarcene e Shrin Ebadi, avvocata iraniana, Nobel per la pace 2003, difende i diritti umani a ogni costo, con gli strumenti che trova nella legge islamica. La grande istruzione, messa al servizio degli oppressi, è la loro prima cifra: sono donne disarmate e convincenti, confidano in un credo umano e religioso insieme, nell'Islam come una religione che garantisca i diritti di uomini e donne. Le loro vite, i loro racconti assomigliano molto a quelli delle nostre vecchie partigiane, sono la testimonianza di nuove resistenze. È l’Islam che tante immigrate vorrebbero poter vivere: che non obblighi i loro figli a faticosissime lezioni di arabo solo coranico (ma permetta il gioco e l'incontro), che le lasci libere di cercare e trovare il lavoro (che i mariti ormai fanno fatica a mantenere). Perché "i tempi cambiano anche per noi", come disse un giovane egiziano alla scuola di italiano. Quanto alle somiglianze con la situazione nel nostro paese, certo è scomodo riconoscere che la violenza sulle donne, a partire dal femminicidio, non è prerogativa dei paesi islamici, ma purtroppo ogni giorno è dimostrato dalla cronaca italiana: per questo l'autrice ha dedicato i proventi del libro al "Telefono Rosa". Sono esempi di cui sentiamo il bisogno qui, in Italia e di cui ringraziamo Marisa Paolucci per avercene voluto mostrare la potenzialità e l’efficacia.





Marisa Paolucci

Tre Donne, una Sfida



Ed Emi, pagg 142, euro 11,00