Lunedi, 16/09/2013 - Il Festival “Elba Isola Musicale d’Europa” con la sua 17° edizione è quasi maggiorenne! Proprio come un adolescente sempre alla ricerca di un’idealità infinita offre impulsi di bellezza e di novità inedite sul territorio nazionale. Festival fondato dal direttore musicale, Maestro Yuri Bashmet insieme al direttore artistico, Maestro George Edelman, con la collaborazione dell’attuale vice presidente del Festival, ex assessore alla cultura, Dott. Massimo Scelza, ha incontrato in tutti questi anni la simpatia del pubblico, variegato e sensibile, proveniente anche da alcuni paesi europei. Una parte del pubblico si è costituita in un’Associazione “Amici del Festival”, allo scopo di sostenere questa meravigliosa iniziativa musicale con un premio, “Elba Festival Prize”, consegnato ogni anno dai fondatori al giovanissimo talento musicale emergente sul territorio internazionale. La rivelazione del 2013 è stata una giovanissima viola, di nazionalità coreana, Hwayoon Lee, debuttante all’età di 11 anni nel suo Paese, dove viene subito eletta studentessa talento del Seoul Spring Festival. Nel 2010 vince il Concorso Internazionale J.Brahms in Austria, e recentemente il Grand Premio per viola a Mosca. La sua viola, insieme ai Solisti di Mosca, conclude l’ultima serata del Festival, un Festival pensato con il cuore dai due direttori, che offre ogni anno emozioni inedite, proprio come le musiche, le nuove composizioni di autori contemporanei e le novità dei gruppi musicali, come i “The Red Priest” in quarta serata -“Pirati del Barocco”-, paragonati ai Rolling Stones di musica antica, quattro musicisti che trasformano J.S. Bach in un raffinato “rockettaro”!
La prima serata inizia con un gruppo italiano, “Enrico Pierannunzi Trio”, con Luca Bulgarelli al contrabbasso, Mauro Beggio alla batteria e Pierannunzi al piano in FelliniJazz, un omaggio a Federico Fellini e alle composizioni di Nino Rota, che suonava per il noto regista senza sosta, finché Fellini non lo fermava solo quando riconosceva nella composizione ideata al momento il pezzo giusto per i suoi film. Nella seconda serata del Festival spicca un nuovo talento del pianoforte, una giovane diciottenne, Beatrice Rana, che si è aggiudicata il Primo Premio del Concorso Internazionale di Montreal, oltre ad essersi già esibita in tutto il mondo. Figlia di musicisti, inizia la sua passione di pianista all’età di quattro anni per debuttare già a nove.
Suona la Partita in si bemolle maggiore BWV 825 di J.S.Bach, Sonata in si minore op.40 n.2 di M. Clementi e Variazioni Abegg op.1, Studi sinfonici 0p.13 di R. Schumann incantando il pubblico del Festival con la sua profonda sensibilità e maturità artistica. Nell’interpretazione di Bach ricorda quasi la maestria di una veterana del Festival, la pianista Dina Yoffe.
Il 1 settembre presso il Duomo di Rio nell’Elba, si esibisce il fagotto Diego Chenna, insieme a Federica della Janna,violino, Claudia Bracco, clavicembalo, e Piermario Murelli, contrabbasso. Con il titolo della serata “Carta bianca a Diego Chenna” è subito chiaro al pubblico la stima dei fondatori per questo artista talentuoso –Edelman lo definisce “talento puro”-, uno tra i cinque nomi più noti al mondo per la raffinatezza e la maestria del suo strumento, capace di diventare, come nella composizione di Willy Merz -presente al Festival-, non più un semplice fagotto, ma un misterioso strumento con suoni tendenti a nuove proporzioni armoniche basate sull’immaginazione di spazi tonali non euclidei o iperbolici. Delle emozioni particolarissime per l’originalità compositiva e l’abilità esecutiva. I compositori scelti per la serata sono: Ph.F. Böddecker, W.Merz, F. Devienne, A.Pärt, J.S.Bach, Ph. Hersant, M. Marais. Tutti eccezionali musicisti, come Federica La Janna, con un suono puro e assimilabile alla voce umana, proprio come il nuovo stile rigoroso e originale di Pärt, il “tintinnabuli”, ispirato alla musica antica e costruito interamente su triadi e scale tonali. Concertiste e mamme al massimo delle loro prestazioni nonostante gli appelli del quotidiano, che chiamano spesso anche i migliori musicisti nel difficile ruolo di genitori attenti e amorevoli. Tra il pubblico, infatti, la piccola Maya, che riceve gli applausi finali tra le braccia di mamma Federica e papà Diego!
Tutte serate all’insegna della bellezza e raffinatezza musicale, con nomi già noti e non solo al Festival, ma al mondo, come quello del grande Victor Tretiakov insieme a quello di sua moglie, Natalia Likhpoi, entrambi violinisti capaci di suscitare intense emozioni, veramente fuori dal comune, e non solo per la maestria tecnica, ma per la passione indescrivibile che anima la loro interpretazione. Un talento in grande ascesa è il raffinatissimo e affascinante violoncellista Alexander Buzlov, che incanta per la sua profonda interpretazione. Un piacere puro per il pubblico estasiato da questo giovane talento, ritenuto uno dei più brillanti secondo il New York Times: “Buzlov è un violoncellista di vera tradizione russa, in possesso del grande dono di stregare il pubblico con il suono del suo strumento” e aggiungerei con lo spessore magico della sua interpretazione musicale che disvela tutta la profondità dell’anima russa. Non da meno le viole di Andrey Usov e Nina Macharadze, quest’ultima la più amata dal pubblico per la sua bellezza, anche interiore, che si traduce in una raffinatissima interpretazione. Altre donne colpiscono per la loro interpretazione, la violinista Alena Baeva, e la pianista Vanessa Benelli Mosell, già vincitrice nel 2004 dell’Elba Festival Prize. Serate suggestive e tramonto sul mare, come quella presso l’Hotel Hermitage, con concerto-cena.
Serata di successo con il concerto jazz di Eddie Gomez (un apprezzato ritorno al Festival), noto contrabbasso, questa volta suonato con una particolare dolcezza nella composizione in memoria dei suoi genitori, insieme alla tromba di Alessandro Presti, il piano di Salvatore Bonafede, e la batteria di Roberto Gatto.
Serata d’eccezione è quella con il Maestro Mario Brunello, che incanta come sempre il pubblico con il suo violoncello, con il suo raffinatissimo stile, e con uno strumento, il “violicello”, un violoncello al quale è stata tolta la corda del do, così da somigliare a un suono più vicino al violino, per intrerpretare con grande maestria J. S. Bach. Spettacolare l’unione musicale dei grandi Brunello- Tretiakov, Likhopoj, Mikhail Muntian e i Solisti di Mosca.
Si chiude con una splendida serata diretta dal grande Yuri Bashmet, anima e cuore del Festival, eccezionale viola e direttore, con la sua orchestra I Solisti di Mosca insieme alla giovane Hwayoon Lee, con musiche di Haydn, Stamitz, Ciaikovski, Paganini, Schubert.
Gradevole e originale la presentazione-introduzione ai programmi musicali delle serate raccontata dal pianista Valerij Voscobojnikov.
Un Festival all’insegna di una perfetta organizzazione, di un’autentica e salutare energia, di rinnovate amicizie tra anime di popolo molto differenti tra loro unite dalla passione e l’amore per l’arte, linguaggio universale di pace e di peculiare valore sociale.
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