Martedi, 22/11/2011 - Si apre il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza alle donne, il progetto IL CORPO COME AMICO, realizzato dal Telefono Rosa Piemonte con il contributo della Fondazione CRT.
Importanti e immediate le novità: a cavallo tra il 23 e il 25 novembre diverse emittenti televisive piemontesi trasmetteranno il video spot GETTA LA MASCHERA, prodotto dagli allievi dell’Istituto Internazionale Europeo Altiero Spinelli di Torino nell’anno scolastico 2010/2011.
Negli stessi giorni sarà on line il sito dedicato ai giovani, al quale si potrà accedere digitando l’indirizzo http://www.capacidifuturo.altervista.org/ o dal link della home page del sito www.telefonorosatorino.it.
CAPACI DI FUTURO è, infatti, il nuovo slogan che intende raccogliere, proprio utilizzando gli spazi virtuali, i pareri, le esperienze, le produzioni delle generazioni più giovani. Uno spazio realizzato e aperto ai progetti, alle idee, ai contributi di ragazze e ragazzi: proprio coloro che con la loro creatività, intelligenza, azione e sensibilità possono dare un contributo essenziale nel contrasto alla violenza contro le donne.
A breve prenderanno poi l’avvio i laboratori del progetto UN CORPO COME AMICO. Una serie di interventi nelle scuole del territorio della città di Torino che realizzeranno, attraverso tecniche psicomotorie e realizzazioni fotografiche, un excursus esperienziale sulla consapevolezza, nei giovani, di emozioni, sentimenti, relazioni. Proprio il corpo, spesso utilizzato solo in funzione estetica ma sede di vecchi e nuovi disagi (disturbi alimentari, autolesionismo, mancata accettazione, solo per fare qualche esempio) è il mezzo concreto attraverso il quale si esprimono emozioni positive ma anche negative. La rabbia, l’odio, il disprezzo, il disgusto: sono esperienze percettive e sensoriali che vengono mediate dal corpo. Esserne coscienti significa avere una dimensione esatta sulla loro eventuale presenza e del modo in cui possono essere gestite ed elaborate: senza quei tipici passaggi alle azioni che sono sovente i precursori dei comportamenti violenti.
Esperienze corporee che verranno poi elaborate in immagini fotografiche, realizzate dagli stessi allievi. Infine, verrà condotto un passaggio dalle immagini alle parole: quelle che significano solidarietà, vicinanza, senso di appartenenza o al contrario contrasto, emarginazione, violenza a sé o agli altri.
E’ prevista, intorno all’8 marzo 2012, una rassegna pubblica su quanto ragazze e ragazzi produrranno nel corso dei laboratori. In ogni caso, tutta l’iniziativa verrà riportata e visualizzata in apposite pagine web.
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