Cultura/ Libri. Goliarda Sapienza - Grazie alla critica francese si riscopre una scrittrice sconosciuta in Italia. Goliarda Sapienza non può godere dell’improvviso successo, morì a Gaeta nel 1996
Giulia Salvagni Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2005
I capolavori italiani ignorati in Italia ma scoperti all’estero sono molti, soprattutto se prodotti da donne. Tra questi, l’ultimo caso è quello di “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza che sta conoscendo in Francia un successo di critica e di pubblico straordinario. Commenti quali: “avvenimento esistenziale”, magnifico”, “da non perdere” sono apparsi su numerose pagine dei giornali francesi. Risultato: il libro pubblicato in francese da Viviane Hamy dopo una settimana è già alla seconda ristampa, ventimila copie vendute e l'ingresso trionfale nelle classifiche di vendita.
Goliarda Sapienza non godrà di questo successo: nata a Catania nel 1924 è morta a Gaeta nel 1996, praticamente ignorata in patria. Il suo romanzo, pubblicato solo postumo in Italia da Stampa Alternativa (ora risulta esaurito), racconta la vita di Modesta, una donna giovane e libera nella Sicilia della prima metà del Novecento. È una storia ancora attuale, che offre lo sguardo di una donna eccezionale sulla nostra vita, i nostri pregiudizi, la nostra attualità.
Il personaggio
Modesta è una ragazzina che conosce precocemente la felicità e il dolore, cresciuta in un monastero di suore, poi in una nobile dimora retta da una poderosa e anziana signora - la principessa Gaia, sua avversaria e maestra di vita -, saprà cavarsela e vivere intensamente ogni esperienza guidando il suo pensiero con volontà lucida, pienamente autrice di se stessa, felice perché in grado di non soccombere ai pregiudizi, a quello che una donna deve fare o essere. Sullo sfondo c’è la Storia a lettere maiuscole, quella che scorre lungo la prima metà del secolo scorso, ma che non irrompe mai come protagonista, rivive nel libro attraverso le sensazioni di Modesta che racconta le vicende viste attraverso i suoi occhi ma anche attraverso quelli di una narratrice che si confonde con lei, così che i passaggi dalla prima alla terza persona sono frequenti. Il tempo scorre fluido, a volte salta in modo netto da un capitolo all’altro ma è un tempo interiore ritmato dalla volontà di comprendere tutto quello che le accade intorno e non farsene dominare. Sono tempi analizzati in ore, minuti, giorni, anni di chi è autore della propria storia. Modesta, diventerà principessa, creerà intorno a lei una comunità di figli naturali e acquisiti, amici che si perdono e si ritrovano. Tutti i personaggi crescono secondo la necessità del loro percorso interiore, senza vincoli od obblighi di sorta. I luoghi da lei descritti sono segnati dai ritmi delle stagioni, dalla presenza del mare, dalla vita scandalosa che vi si svolge dentro. Un libro fatto di immagini che restano impresse per la loro vivacità e per la ricchezza di descrizioni, viste attraverso uno sguardo interiore originale.
Scriveva su piccoli quaderni
Il romanzo di Goliarda Sapienza è frutto di molti anni di lavoro (fu scritto nell’arco di nove anni, dal 1967 al 1976) e dell'esperienza esistenziale della scrittrice ricca di mutamenti. Goliarda passa dal successo come attrice negli anni ’40 all’abbandono della carriera per un’intensa attività di scrittura; vicende giudiziarie l’hanno poi portata in carcere a Rebibbia - dove è nato il libro “L’Università di Rebibbia” - e verso la fine della sua vita arriva l’insegnamento al Centro Sperimentale di Cinematografia.
La gioia a cui allude il titolo è un traguardo che si conquista e si perde e si riconquista in ogni momento, in un procedere che coincide con la lucidità del pensiero e del dubbio, elementi che Modesta coltiva come sola possibilità di essere indipendente da quel conformismo di cui è intrisa la cultura circostante. Sembra che Goliarda scrivesse il suo libro di mattina con delle penne bic su dei piccoli quaderni. Finito di scrivere talvolta piangeva lacrime di gioia. La gioia che nasce dall’aver esaudito una necessità, quella di portare a termine qualcosa di importante per la sua vita: l’arte della scrittura.
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