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Un calcio alla crisi partendo dalla testa

Un calcio alla crisi partendo dalla testa

L'iniziativa "Taglio Solidale" del salone Riccio Capriccio oggi a Roma per l'ultimo appuntamento prima dell'estate.

Lunedi, 25/05/2015 -
Si dice che quando le donne decidono di cambiare la loro vita radicalmente partono dalla testa. E per testa si intendano proprio i capelli, che, tagliati e/o colorati, regalano immediatamente un’immagine diversa. Diventa però difficile regalarsi cure e attenzioni se il meccanismo della propria vita è rimasto inceppato nell'ingranaggio infausto della crisi. E' possibile coniugare dunque un gesto di amore e cura verso se stesse con la difficoltà di far rientrare questa spesa nel risicato budget a disposizione? Una risposta concreta l'ha data Alessandra Pucci, titolare del salone romano Riccio Capriccio, che nasce a Garbatella nel 1996 (nei locali dove oggi ha sede il progetto Redo, sartoria che lavora con materiali riciclati e di riuso) e che da alcuni anni ha la sua sede a pochi passi dal Colosseo. Un salone, quello di Alessandra, dove si utilizzano prodotti vegetali, flaconi ricaricabili (capaci di abbattere così la produzione di plastica di un buon 25%) e dove si ha diritto a uno sconto se si arriva in bicicletta.



L'intuizione che ha fatto la differenza e che ha reso noto il salone è stato il lancio del taglio solidale, iniziativa anti-crisi che permette una volta al mese alle donne in difficoltà economica di accedere ad un trattamento completo shampoo-taglio-piega. “L’idea mi è venuta tre anni fa leggendo la storia di Lucia Iraci che ha aperto un salone nel Goutte d’Or, nel cuore delle banlieu parigine. Inoltre, era da un po’ che cominciavo a notare che molte nostre clienti, in particolare giornaliste, registe, assistenti di produzione, venivano un po’ meno per via della crisi, e il salone di riflesso iniziava a risentirne. Ho capito che mancava un’iniziativa per quelle clienti che facevano parte del cosiddetto “ceto medio”, il più colpito dalla crisi in questi anni”.



Stipendi che non arrivano, fatture mai incassate, portafogli sempre più leggero e la necessità di risparmiare tagliando, seppur a malincuore, le spese legate alla cura di sè. “Quando si è in crisi bisogna muoversi - continua Alessandra - e così abbiamo lanciato il nostro progetto di taglio solidale, per permettere una volta al mese a donne in difficoltà di prendersi un momento per se stesse pagando la cifra simbolica di otto euro. Non l’abbiamo pensata come una promozione, ma come un progetto di resistenza a questa crisi che ci vorrebbe brutte e tristi, e abbiamo voluto dare un’identità all’iniziativa che fosse anche indipendente dal salone. Insieme a due amiche Alessandra Di Pietro e Simona Orlandi Posti abbiamo creato l’associazione “Un taglio solidale”, decidendo di destinare parte del ricavato della giornata al Centro Uomini Maltrattanti. Vogliamo creare una rete di saloni che aderiscano alla giornata e già altri parrucchieri hanno aderito all’iniziativa in altre città italiane”.



Di donne, in questi due anni di tagli solidali, ne sono passate tante, circa quattrocento. Tante le relazioni che si sono instaurate e tante le clienti che la vengono a trovare dopo il taglio. “Alcune donne dopo essere venute magari hanno trovato lavoro e passano portandomi torte, collanine e ringraziandomi perchè quella giornata è stata per loro un modo di rimettere in moto energie positive". Il potere "terapeutico" di un gesto per se stesse è enorme e dalle parole di Alessandra si evince che anche per lei, e per lo staff di Riccio Capriccio, gli incontri con queste donne hanno lasciato un segno. "Una delle giornate più belle che ricordo è quella con le ex-dipendenti di EUTELIA, che dal 2010 sono in cassaintegrazione. Donne di varie età, che che si tengono unite attraverso l'"Eutorto", un progetto di lavoro sociale che gestiscono collettivamente. E poi ricordo una donna che durante il taglio mi ha confidato che viveva una situazione molto pesante con il marito violento. Si è sentita talmente a suo agio che si è lasciata andare". 



La giornata ha avuto una tale eco che durante l'appuntamento di marzo è stato anche girato un documentario “Povere ma belle” di Viviana e Riccardo Di Russo, per raccontare le storie di donne che fanno fronte alla precarietà di vita e di lavoro. Il taglio solidale, dopo l'appuntamento di oggi, ritornerà a settembre. Qualche idea sulle prossime protagoniste? “Mi piacerebbe molto far venire le ricercatrici precarie”, confessa Alessandra. Purtroppo non sarà difficile trovarle, ma grazie al taglio solidale alcune di loro potranno godersi un momento per se stesse senza sensi di colpa.

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