Ricordando Anna Lizzi - Qualche anno fa, dopo aver letto il bel libro di Anna Lizzi Custodi, sentii la necessità di scrivere alcune righe ...
Lucia Tanas Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2008
Care amiche
Qualche anno fa, dopo aver letto il bel libro di Anna Lizzi Custodi, sentii la necessità di scrivere alcune righe per esprimere ciò che avevo provato nel seguire la straordinaria vicenda umana di questa “splendida” donna. Poi le feci leggere ad Anna che le apprezzò molto e mi invitò a spedirle a “NOI DONNE”. Io veramente non ve le mandai, ma oggi, dopo il suo funerale, ho pensato che esse potrebbero costituire un altro, sia pur piccolo, omaggio ad una persona che tanto ha operato e dato affinché nelle donne si formasse la coscienza della propria dignità e della propria grandezza.
“Un breve pensiero sul libro di Anna.
Quanta poesia emana dall' autobiografia di Anna!! Potrebbe sembrare contraddittoria una tale
affermazione, visto il "modo lindo e quasi inamidato con cui Anna narra di sé".
Eppure, mentre la si legge, quest' opera ha la capacità di dare corpo e vita ad un mondo di cui si è
sentito tanto parlare ed i cui connotati assumono, di volta in volta, il sapore ed il fascino della
favola, anche se i documenti sono lì, a testimonianza di lotte e sofferenze la cui portata, è pur vero,
oggi si stenta a comprendere fino in fondo.
Vedo Anna bambina che, mossa da forte volontà, vuole sapere e conoscere, confrontarsi con realtà
che spaziano ben oltre il "piccolo mondo antico"del proprio paese, che, mano a mano che cresce,
comprende quanto sia importante che anche le donne acquistino consapevolezza e coscienza
dell'importanza del proprio ruolo e della portata e spessore del proprio pensiero. Anna che riesce,
nel corso dei lavori domestici quotidiani, a ritagliarsi uno "spazio" tutto suo per leggere e per
studiare (facile e quasi scontato il riferimento a Virginia Woolf ed al suo" A room of One's own",
pietra miliare nella storia del femminismo): preludio all'impegno civile e politico che, nel giro di
pochi anni, avrebbe dato un connotato forte e preciso a tutta la sua vita.
Certo, "ascoltando" le sue parole nel corso dell'intervista/autobiografia non si può non andare
insieme ad Anna indietro nel tempo, quasi a condividere, come in un discorso cinematografico,
prima il suo desiderio di capire, poi la sua volontà, il suo impegno ed, infine, oserei dire, anche il
suo stupore, mitigato da palese autocontrollo, per quanto "grandi" le donne, sollecitate "a mettersi
in gioco", riescono ad essere. Grinta, passione, tenerezza e generosità traspaiono in tutto il racconto di Anna che, pur sensibile alla disciplina di partito, non si sottrae a ciò che " il cuore comanda". Ed è un tripudio di affetti e sentimenti profondi, misti a razionale e devoto impegno, che illumina il cammino di questa "donna-moglie-madre-lavoratrice-compagna di vita e di lotte", esempio di valore e dignità per tutte le donne. Lucia Tanas, 28 giugno 2006”
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