Renata Bergonzoni - Il Centro documentazione donna di Modena ha ricevuto nei giorni scorsi in deposito dalla famiglia l’archivio dell’avv. Renata Bergonzoni.
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2008
Renata Bergonzoni, si è spenta il 21 dicembre scorso all'età di settantadue anni, aveva incominciato ad occuparsi di politica giovanissima, nelle file del PCI e successivamente, soprattutto per il suo interesse verso le problematiche femminili, nell'UDI. Mantenne sempre molto viva l'autonomia di pensiero che caratterizzava il suo impegno politico. Fu Consigliera comunale per il Pci, prima a Mirandola (1961-1970) poi a Modena (1970-1980); dal ‘70 al ‘74 anche Assessora ai Tributi per il Comune di Modena. Tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ‘70 fu presidente dell'Arci provinciale e nel consiglio direttivo di diverse associazioni culturali come ad esempio il Circolo cinema S.Cabassi.
Avvocata, colta, laica, da molti anni, soprattutto a partire dagli anni settanta, aveva sempre più rivolto il suo impegno nell'UDI alle battaglie per conquistare e mantenere leggi più rispettose dell'autodeterminazione della donna, della sua integrità. Le norme sul diritto di famiglia, quelle contro la violenza contro le donne, soprattutto domestica, parità sul lavoro e nel rapporto fra i sessi, rappresentanza politica delle donne, questi erano i nodi per i quali passava, secondo Renata, il difficile rapporto fra donne e giustizia, intesa come leggi e come applicazione delle stesse.
A Modena è stata socia fondatrice di tante associazioni femminili e presidente dell’Associazione Gruppo donne e Giustizia; ha portato avanti fino alla fine l'impegno nella Federazione Casa delle Donne di Modena di cui era Presidente, avviando anche, insieme con le altre, il percorso per la "Nuova casa delle donne di Modena" .
Nell’archivio consegnato al Centro documentazione donna restano poche carte, raccolte in quattro buste, provenienti dalla sua abitazione che documentano i momenti salienti della sua vita pubblica e privata.
Dagli anni dello studio sono conservate le sue pagelle scolastiche della scuola media inferiore e del Ginnasio “G.Pico” di Mirandola, la sua tesi di laurea “Il Canale di Suez e le recenti controversie in campo internazionale”. Del suo iniziale impegno politico alcune tessere della Federazione giovanile comunista italiana (Fgci) e del Partito comunista italiano (Pci) del 1957.
Le carte più preziose documentano il suo primo atto politicamente significativo: la dissociazione pubblica dall'invasione dell'Ungheria nel 1956 da parte dell'Unione sovietica. Abbiamo infatti gli appunti presi durante i lavori dei IX° Congresso del partito comunista modenese del 30 novembre 1956 e i materiali relativi all’VIII° Congresso del Pci (Roma 8-14 dicembre 1956) dove si discute della questione. Tra i documenti: la delega di Renata per la Federazione comunista italiana di Modena con la firma autografa di Palmiro Togliatti e dettagliati appunti raccolti in un block notes che riporta: “Sabato 8 dicembre 1956, ore 15,50 entra Togliatti accolto da un fragoroso e caloroso applauso. Sono già precedentemente entrate le varie delegazioni straniere. Applausi, applausi e giornalisti...” e dove l’annotazione finale dopo 7 giorni di congresso è: “Domani finalmente a casa”. Qualche documento poi ricorda l’impegno di Renata nel Consiglio comunale di Mirandola e di Modena.
Appartengono invece agli anni ’80, ’90 e 2000 alcune cartelle di convegni e iniziative diverse delle associazioni femminili modenesi relative ad eventi nei quali Renata ha portato un contributo (Udi, Donne e Giustizia, Centro documentazione donna).
Poche carte in relazione a una vita intensa spesa nella politica e nell’associazionismo locale e nazionale, ma dalle quali si avvierà certamente una attenta ricerca di altre fonti negli archivi dei luoghi da lei attraversati al fine di ricostruire le mille sfaccettature della sua vita.
L’archivio del Centro documentazione donna di Modena è consultabile tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 13; il lunedì e giovedì anche dalle 14.30 alle 18.30. Inventari on-line www.archivimodenesi.it
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