Un alunno “difficile “ a scuola è il risultato di un’educazione sbagliata?
Ogni fanciullo è un essere speciale, unico, che possiede, fin dalla nascita, una storia tutta sua, diversa e distinta da qualsiasi altro bambino al mondo sia per l’aspetto sociale, economico, culturale, che per l’aspetto affettivo e relazionale. Ogni bambino riceve degli stimoli e si identifica ai modelli genitoriali che possono essere adeguati o no. I genitori, infatti, hanno un’enorme responsabilità nell’educazione dei propri figli perchè, proprio da questo, può dipendere il successo scolastico. Un’educazione troppo permissiva porta il fanciullo a pensare che tutto gli è dovuto facilmente, senza alcun particolar sforzo e quando questo non gli è possibile, reagisce in una maniera poco consona e il cui atteggiamento si ripercuote anche in classe: è distratto, fa dispetti, chiacchiera quando non dovrebbe, si alza senza permesso, non rispetta la persona, né l’opinione altrui. C’è solo lui, con il suo egocentrismo, al centro di tutti. Al contrario, un’educazione troppo oppositiva rende il bambino insicuro, ha paura di sbagliare, scarse capacità relazionali, forme di timidezza e nascita di frustrazioni. Tutto ciò si ripercuote nell’ambito scolastico trasformando il fanciullo in uno studente difficile. Tali alunni sono frutto di una situazione familiare che si portano dietro come un fardello e che la scuola poi deve decondizionare con strategie opportune e mirate. A questi bambini occorre dare loro fiducia, piccole responsabilità, premiare ogni loro minimo successo, fare in modo che possano aiutare il compagno che è in difficoltà, renderli partecipi del progetto educativo, intavolare un dialogo basato sulla comprensione e sulla complicità in un clima sereno e inclusivo. Ma non finisce qui. La scuola, dal canto suo, dovrà predisporre uno sportello d’ascolto con i genitori, affinchè il percorso educativo/formativo duri nel tempo. Una ricerca-azione che aiuti, in toto, l’educazione del fanciullo facendolo diventare un uomo sicuro e responsabile nella vita futura. E’ vero: ogni pargolo deve sbagliare, cadere e farsi male, ma accanto ad ogni ruzzolone deve esserci un adulto che gli faccia comprendere l’errore. Dott.ssa Graziella Fortuna
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