Umbria, la destra ha affossato le famiglie. Stoccata elettorale sulla pelle delle donne
Implacabili le destre riconoscono una sola famiglia. E guardano alle urne sulla pelle delle donne. Questo il terremoto in Umbria. Ma le donne restano in piedi e non ci stanno
Mercoledi, 18/09/2024 - Tuonava, oggi grandina.
Passa e scalza gli undici emendamenti contrari; la proposta sulla Famiglia è diventata legge. È quanto deciso a Palazzo Cesaroni nella giornata di ieri, giornata di presidio della Rete Umbra per l’autodeterminazione che ha combattuto con forza la matrice ideologica della legge.
Quella approvata ieri dal Consiglio Regionale dell’Umbria è una modifica al Testo Unico in materia di sanità e servizi sociali che parte da un cambiamento chirurgico e mirato sin dall’Articolo 4 dove "Alla denominazione del Capo Il, del Titolo IV, della l.r.11/2015, le parole “le famiglie” sono sostituite dalle seguenti: “la famiglia”.
Le parole della Rete Umbra per l’autodeterminazione
“Pur avendo ridimensionato la portata ideologica, poiché non avrebbero potuto fare altrimenti, il testo risente di una impostazione fortemente conservatrice” è il commento di Sara Pasquino della RU per l’autodeterminazione. Che continua: “gli articoli sono colonizzati dall’utilizzo chirurgico di una terminologia mirata “la famiglia”, “il concepito” “morte naturale””.
“Una modifica così imponente – continua Pasquino – ad un impianto normativo di questa rilevanza per la vita di tutte le umbre e di tutti gli umbri meritava un iter partecipato che prendesse in seria considerazione le istanze sostenute dalle associazioni di donne, che sono ancora oggi la colonna della cura e del carico famigliare”.
“Tenere un testo nel cassetto dal 2020 e farlo uscire completamente emendato a luglio del 2024, presentarlo e nutrirlo di 30 milioni di euro a due mesi dalle urne, è un chiaro manifesto elettorale”.
Ancora sulla pelle delle donne.
“Ci hanno tacciato di essere ideologiche, per aver contestato un testo che trasuda ideologia e che fa trasparire la propria visione oscurantista in ognuno dei concetti che sono stati pesantemente toccati. Non ci stiamo.”.
La legge che fa
“Tutela della vita fin dal suo concepimento, con l’istituzione di un fondo di contribuiti destinato alle donne che intendono portare avanti una gravidanza. Monetizzazione della cura delle persone con disabilità, scaricando sulle famiglie e all’interno delle famiglie inevitabilmente sulle donne, il peso e la responsabilità”.
“Giusto per chiarire cosa è ideologico e cosa no" sottolinea Pasquino.
Andiamo per punti:
Art. 2 (Modificazioni all’articolo 296 della l.r. 11I2015) punto 4 "La Regione, per l’attuazione delle politiche di sostegno alla famiglia, si ispira ai principi ... della tutela della vita umana dal concepimento alla morte naturale.
Art. 2 punto 6 lettera a) valorizzare le funzioni sociali e educative della famiglia, fondata su relazioni ... di reciproca accoglienza e mutuo rispetto tra uomo e donna ...;
lettera e) "La Regione, nell’ambito della propria attività di indirizzo e programmazione, anche in coerenza con quantoprevisto dalla normativa nazionale e regionale in materia di sistema integrato dei servizi sociali, con il presente Titolo si propone di .... rimuovere gli ostacoli di ordine sociale, culturale ed economico che impediscono le nuove nascite ... prevenendo situazioni di particolare disagio ... ivi comprese quelle conseguenti a provvedimenti giudiziari afferenti alla separazione o al divorzio (questa necessita di particolare interpretazione)
lettera k) promuovere e sostenere la genitorialità, con particolare riferimento alle famiglie numerose, alle famiglie separate ... privilegiando la protezione e il recupero del nucleo familiare e relegando il collocamento dei figli minori fuori famiglia ai solicasi in cui qualsiasi altra soluzione sia impraticabile e comunque imitandolo al tempo strettamente necessario, anche mediante costante monitoraggio e ricerca di soluzioni alternative (anche questo passaggio merita particolare interpretazione);
Art. 4: "Alla denominazione del Capo Il, del Titolo IV, della l.r.11/2015, le parole “le famiglie” sono sostituite dalle seguenti: “la famiglia”.
Ed ancora art. 7: “La Regione ... garantisce lettera c) la tutela della salute della donna e del concepito"
“Molto atro ci sarebbe da dire, anche in merito alle caregiver personali, al requisito dell'anzianità di residenza in Regione e allo stanziamento economico di ben 30 milioni di Euro” conclude la rappresentante della RU per l’Autodeterminazione.
Le foto sono gentilmente concesse da Marina Toschi
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