In Umbria un gruppo di Associazioni femminili e di professioniste della Salute della donna il 22 aprile scorso ha indetto un incontro sui “DIRITTI SESSUALI e RIPRODUTTIVI“ con 4 candidate/i alle elezioni regionali dell'UMBRIA. L'incontro si è tenuto alla CASA dell’Associazionismo.
Volevano che si pronunciassero sui temi che vanno dalla nascita alla contraccezione, dall'Interruzione della gravidanza, al diritto ad una informazione completa e corretta fin dalla infanzia. Infatti solo questo approccio che inizi sin da bambini a dare competenze su noi stesse/i, può evitare che la NON conoscenza di sè e del proprio corpo, faciliti l'abuso e il maltrattamento oltre alla cattiva gestione della propria salute.
Prendendo spunto dalla approvazione in Europa della mozione TARABELLA sulle pari Opportunità in tutti i campi, compresa la salute, sono stati individuati 6 obiettivi da proporre ai futuri rappresentanti della politica regionale e all'approssimarsi delle elezioni di fine maggio.
Sono stati invitati: Maria Rosi per la lista PdL, Attilio Solinas per la lista PD, oltre ad Esponenti della Lista 5 Stelle e della Lista "L'Umbria x L'Europa (Tzipras)".
Presenti 30 persone delle varie associazioni / sindacati/ gruppi tra cui LAIGA- Libera Ass dei Ginecologi per la applicazione della legge 194); AGITE (Ass Ginecologi Territoriali); MèDeA (Madre è Donna ed Altro); RAV (Rete Anti Violenza); Il Giardino della Salute; Cabiria; Rete Studenti Medi; Rete Studenti Universitari; UDU;GIL; Altra Europa; Omphalos; Liberamente; Fondazione Celli. Hanno dato adesione email anche Nascereincasaumbria e "L' Albero di Antonia" di Orvieto.
A Via della viola a Perugia, si sono presentati solo i candidati del PD (Attilio Solinas e Rita Zampolini) e della Lista Altra Europa (Michele Vecchietti - Canditato Presidente e Roberta Perfetti). Con loro abbiamo discusso a lungo le ragioni che vorremmo vedere ascoltate in Regione e fornito temi che vorremmo fossero messi in agenda dai partiti e seguiti poi dalle eventuali elette/i:
- Diritto alla informazione sulla sessualità e riproduzione, che dovrebbe avvenire fin dai primi anni della scuola e che aiuterebbe ad evitare gli stereotipi di genere, la discriminane , il bullismo e l'ignoranza sul proprio corpo e sulle sue capacità nella sessualità e nella riproduzione. Crediamo infatti che possa essere un arma efficace come difesa dalla violenza di genere, mentre invece regna sovrana nella maggior parte delle scuole poichè su questo non vi sono indicazioni ministeriali ;
- Diritto ad una contraccezione libera e gratuita, mentre in Italia la contraccezione orale è tra le più care d'Europa e altre Regioni (vedi Puglia) viene data in forma gratuita nei Consultori. La contraccezione di emergenza viene prescritta con difficoltà e ritardo in molti servizi (rendendola di fatto meno efficace) e spesso non usando quella più efficace (UPA che malgrado gli annunci costa 38 euro ancora con ricetta e dopo test di gravidanza). Ora è sempre più difficile inserire IUD/IUS ( spirali ) nei Consultori perchè spesso non sono accreditati;
- Diritto a Servizi consultoriali adeguati, mentre la nostra regione non solo non rispetta gli standard di un Consultorio ogni 20mila abitanti richiesto dal Progetto Obiettivo Materno Infantile (POMI), ma da tempo non si sostituisce il personale che va in pensione nè in maternità nei Consultori, nè si garantisce agli/alle specializzandi/e in ginecologia una formazione all'interno di questi servizi non dando loro modo di imparare l'approccio alla prevenzione e alla risposta olistica ai problemi delle donne/coppie, ma solo quello diagnostico terapeutico in senso stretto che avviene negli ospedali universitari;
- Diritto agli esami gratuiti in gravidanza, ovvero rendere gratuiti almeno tutti quelli previsti per la diagnosi precoce dalle nuove Linee Guida del Ministero della Salute non inseriti ancora nei LEA. Parliamo del Bi test (prelievo per 2 ormoni ) da correlare con la eco che valuta la Translucenza Nucale. Sono già gratuite in Toscana ed Emilia Romagna, ma non in Umbria;
- Diritto di scegliere il luogo del parto anche non ospedaliero (domiciliare o in Casa maternità ) e a vedere rimborsata questa scelta come avviene in Emilia Romagna, Lazio, Marche e Piemonte. Infatti giacciono da anni in Consiglio regionale due proposte di legge su questo tema ma non sono mai state approvate. Questo malgrado esistano varie ostetriche libere professioniste e una nuova Casa maternità in Umbria, che possono garantire un parto domiciliare in sicurezza con protocolli di collaborazione con gli ospedali. Il costo economico NON viene rimborsato nemmeno parzialmente dal SSR mentre bisogna capire che permettere questa pratica, sarebbe a costo zero, visto che ogni parto spontaneo ha ora un notevole costo per il Sistema Sanitario Regionale per il DRG di circa 2.000 euro a parto spontaneo e circa 5.000 euro per un taglio cesareo. Tante sono ormai le giovani ostetriche che non trovavo spazio nel SSR e questa può essere uno spazio dopo adeguata formazione.
- Diritto a scegliere l'aborto medico (RU486) nel caso si debba richiedere una IVG (interruzione volontaria della gravidanza). In tutta la provincia di Perugia infatti non vi sono ospedali che abbiano iniziato a svolgere questo servizio (come hanno fatto da circa otto anni l'ospedale di Narni e poi Orvieto). Infatti da quattro anni è pronta la delibera che dovrebbe approvare il protocollo di applicazione regionale preparato da una commissione di esperti nel 2011 ma la Giunta regionale, per paura di essere messa in minoranza, non discute questa proposta. Questo costringe molte donne a poter avere solo un aborto chirurgico ma con lunghi tempi di attesa, vista le necessità di usare le sale operatorie e visto l'elevato numero di obiettori/trici di coscienza specie tra le ostetriche (90%). Sarebbe come se nel 2015 ci proponessero di curare un'ulcera iniziale con la chirurgia invece che con i farmaci inibitori di pompa. In Europa ormai tutti i paesi lo usano senza problemi particolari, in Francia e Belgio anche i medici di famiglia;
- Informazione ed educazione alla conoscenza di sè e del proprio corpo fin dalle scuole elementari e medie per ragazzi e ragazze per combattere gli abusi ed il bullismo;
- Consultori aperti 6 gg su 7 in ogni Distretto sanitario Umbro, oltre ad un poliambulatorio di riferimento per le ecografie e per piccoli interventi , con personale adeguato in modo che questi diventino anche luoghi di formazione per i futuri ginecologi in modo che sia garantito un vero ricambio generazionale anche sostituendo i pensionamenti. Diffusione dell’Informazione a 40 anni dalla legge su Consultori con nuovi media;
- Contraccezione davvero gratuita e davvero raggiungibile da tutte e per tutti i metodi : dal Profilattico femminile agli IUD/IUS (spirali al rame o agli ormoni)o a impianti sottocute anche x la contraccezione d'emergenza ( vedi esperienza della Puglia);
- Esami prenatali in gravidanza, previsti dalle Linee guida ministero , GRATIS, ovvero adeguare i LEA (livelli essenziali di assistenza) regionali
- Rimborso del parto a domicilio o in Casa maternità per chi vuole scegliere questa modalità del Parto (come già avviene in Emilia Romagna, Marche, Lazio). Anche se non sarà scelto da grandi numeri di donne, non tutte aspirano a epidurale e parto operativo;
- RU486, aborto medico in tutti gli ospedali umbri per non essere costrette ad emigrare o alla clandestinità ed approvazione del protocollo tecnico che aspetta da 4 anni di essere votato al Consiglio regionale. Non vorremmo che sia sulla nostra pelle la mediazione politica, grazie!
Crediamo che anche in altre Regioni in cui si voterà o in cui si è già votato, tali temi possano essere urgenti e speriamo che la salute riproduttiva non scompaia dall'agenda politica italiana.
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