Cremazione - La So.Crem. di Siena, ovvero la morte senza tabù per migliorare la vita
Bartolini Tiziana Domenica, 27/11/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2011
“Nel momento della morte è bene lasciare la Terra ai vivi, sperando che ne facciano l'uso migliore. In fondo è l'unico pianeta che abbiamo, no?” Non è per niente innocua l’affermazione di Giusi Ginatempo, presidente della Società per la Cremazione di Siena, associazione di lungo corso (fondata nel 1883) che si prefigge di sensibilizzare i cittadini sulle buone ragioni - etiche, economiche e civili - al fondo della scelta di cremare i morti. “In Piemonte e in Lombardia le cremazioni hanno ormai superato il numero delle sepolture, mentre da Roma in giù è possibile solo in qualche città”. Le ragioni? “Religiose, in buona parte, considerando che chi sceglieva la cremazione era soggetto a scomunica, questione superata formalmente con il Concilio Vaticano II ma il cui segno è ancora vivo”. La dirigenza di questa associazione senese è a maggioranza femminile e, oltre a Ginatempo, sono donne sia la vice presidente che la segretaria tesoriera. Chissà, forse perché è tutto femminile il coraggio di ‘maneggiare’ la morte come merita: cioè un evento naturale, connaturato alla stessa vita. “So. Crem. è stata interpretata sinora come un soggetto apolitico interessato solo al disbrigo delle pratiche burocratiche e all’aiuto ai familiari nella relazione con le strutture pubbliche, aggravate dal fatto che il forno crematorio di Siena è guasto da qualche anno e che occorre portare il proprio caro ad Arezzo, a Firenze o a Livorno: un bel carico di strazio e di spese in più (anche se il comune di Siena da un contributo). Accanto a questo, abbiamo chiesto che sia costruita una sala del commiato e che sia indicato un luogo per disperdere le ceneri in natura. La legislazione in materia è poco definita e le Regioni avrebbero dovuto emanare norme subito dopo il 2000, infatti la regione Toscana ha emanato una legge nel 2004, invece si va avanti a regolamenti comunali, con costi e regole diversissime: a Livorno è possibile la dispersione in mare, ma se hai parenti residenti; nel senese bisogna disporre di un terreno che disti per un raggio di duecento metri da qualunque luogo abitato; in Lombardia, invece, le ceneri sono tranquillamente affidate ai familiari”. Insomma la giungla burocratica non risparmia neppure l’ultimo atto dell’esistenza terrena, quindi le attività di So. Crem. sono più che mai necessarie. “Solo facendosi sentire si risolvono i problemi. Il 12 novembre organizziamo una sorta di festa laica dei morti con conferenze ed un concerto di musiche da Requiem inedite accompagnate dall'organo cinquecentesco della Sala del Mappamondo di Palazzo Pubblico. Teniamo molto, inoltre, al dibattito organizzato il 3 dicembre su ‘Il testamento biologico’ con la partecipazione di illustri personaggi del calibro dei professori Mauro Barni, Valerio Pocar, Enzo Nocifora, Fabio Mugnaini e Simonetta Grilli. Sarà occasione per parlare della orribile legge in discussione in Parlamento e, soprattutto, di fare una riflessione sulla rimozione della morte che ha come effetto il falsare il rapporto con la vita e la non accettazione dell'invecchiamento del corpo”.
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