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UDI / Solidarietà a M. e a Roma presidio per il processo di Montalto di Castro

UDI / Solidarietà a M. e a Roma presidio per il processo di Montalto di Castro

Presidio dell'UDI davanti venerdì 13 aprile al Tribunale dei minori per l’udienza del processo per lo stupro da parte di 8 giovani contro una ragazzina a Montalto di Castro

Mercoledi, 11/04/2012 - Noi, tutte testimoni, parliamo e parleremo



Presso il Tribunale dei minori di Roma, dopo un anno di rinvii, si terrà il 13 Aprile prossimo, l’udienza del processo per lo stupro di branco da parte di 8 giovani contro una ragazzina, allora quindicenne, avvenuto a Montalto di Castro nel 2007.

Da cinque anni questa ragazza ha dovuto convivere, aspettando giustizia, con il trauma incancellabile dell’orrore subito dal branco e con l’offesa di chi, come molti concittadini e lo stesso sindaco, ha concesso solidarietà agli stupratori e alle loro famiglie, rendendosi complice di un crimine.

Finalmente, Salvatore Carai, il sindaco di Montalto, già noto e fortemente contestato per avere, allora, pagato le spese legali agli stupratori è stato condannato dalla Corte dei conti a ripagare quelle spese fatte con danaro pubblico.

Come ancora troppo spesso accade, la ragazza è stata da molti abbandonata, diffamata e colpevolizzata per sminuire e giustificare la violenza del branco, in una logica che ha le sue radici nel rapporto di potere squilibrato tra i generi dove si disconoscono la libertà e il valore femminili e implicitamente si riconosce una cultura del diritto maschile al dominio.

La solidarietà, però, c’è stata da molte parti del paese, oltre che dal movimento delle donne, e ha ottenuto, almeno, come risultato finale che i ragazzi non venissero affidati ai servizi sociali aspettando l’estinzione del reato, ma che fossero sottoposti al giusto processo.

Processo che, con vari escamotage, viene rimandato di volta in volta.

Noi, tutte testimoni, ci auguriamo, il 13 Aprile, di non dover assistere a un ulteriore rinvio e che, ancora una volta, la giovane donna che ha subito un crimine odioso non debba vedere il prevalere delle ragioni di chi si è arrogato un “diritto di stupro” a cui la collettività e lo Stato non hanno risposto in modo adeguato all’urgenza della violenza consumata.

Noi donne dell’UDI saremo insieme a M. e a sua madre all’udienza del 13 aprile, per starle vicino e perché tutti capiscano che non è sola e che noi ci saremo sempre, anche alle altre udienze.

Continueremo a gridare, come abbiamo sempre fatto in questi anni e in questi mesi, la nostra rabbia e il nostro insopportabile dolore contro lo stupro, contro tutte le forme di violenza contro le donne, contro il femminicidio quasi quotidiano che si sta consumando in questo paese, nella indifferenza e inerzia dei poteri politici e dello stato. Uno stato nel quale donne e uomini con ruoli fondamentali, a incominciare dalle ministre alle pari opportunità, non sono state e non sono in grado di dire e sopratutto di fare niente, uno stato dove anche i mass media continuano a parlare di drammi della gelosia o di amore eccessivo, e di crimini che si pretenderebbero dettati dall’amore.

Uno stato che non interviene contro i violenti e non sostiene le donne che patiscono la violenza manda un implicito messaggio che lo rende complice e corresponsabile.

Noi, tutte testimoni, non siamo più disposte a tollerarlo!



Noi dell’UDI ci saremo e chiediamo a tutte di esserci con noi:

il 13 aprile 2012 ore 9,30 davanti al Tribunale dei Minori di Roma

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