UDI Monteverde sulla Casa delle Donne, Lettera alla Sindaca Raggi
La delusione delle donne..."Mesi e mesi di lotte per difenderci da cosa? Dalla prima sindaca della Capitale!!..."
Lunedi, 30/07/2018 - Cara Sindaca di Roma,
oggi sul Messaggero leggo Processo Marra, la linea Raggi: «Se condannata mi dimetto», penso “speriamo che succeda”.
Io l’ho votata, la prima sindaca di Roma, un sogno che si avvera, invece no. Anne Rice non avrebbe potuto scrivere una trama più avvincente, vivere a Roma è un incubo, ogni giorno questo incubo diventa più grande. Il crescendo, però, non si ferma qui, no! Con tutto quello che bisogna fare per Roma Lei cosa fa? Inizia ad attaccarela Casa Internazionale delle Donne? Mesi e mesi di lotte per difenderci da cosa? Da Lei! La prima sindaca, che ci vuole buttare fuori, perché secondo una visione aziendalista con le donne e la loro casa si perdono i soldi. Lei è la mia sindaca! La pago io! Perché invece di pensare alla sicurezza sulle strade, agli alberi che cadono, alla monnezza che ci soffoca, lei spreca i mei soldi per attaccare la Casa? Forse perché Lei viene dalla scuola di Previti? E mette in pratica il programma culturale berlusconiano (Impresa, inglese, internet)? Lei ci fa rimpiangere l’On. Carfagna quando era Ministra alle pari opportunità, Le ricordo, comunque, che la ministra Carfagna chiuse il suo mandato con la legge sullo stalking.
Invece la sindaca Raggi come lo chiuderà il suo mandato? Chiuderà la Casa? Brava proprio brava! Farà un favore a molti! Togliere di mezzo donne, femministe e di sinistra, toglierle dal loro luogo, è un lavoro sporco che qualcuno/a doveva pur fare. E chi meglio di una donna per fare le pulizie? Il potere, il vecchio potere ringrazia. Il vento non è cambiato, è sempre lo stesso: un potere arrogante e in questo caso anche ignorante. Le compagne della Casa avranno scritto pagine e pagine delle attività sociali e culturali che portano avanti … Ma che ce frega se in Italia ogni due giorni muore una donna, ma che ce frega se aumenta il numero delle vittime di violenza, ma che ce frega se il luogo dove sono state pensate anche le leggi per il lavoro, il rispetto e la sicurezza delle donne verrà chiuso.
Lo sai che ti dico che TE NE DEVI ANDARE, perché sei peggio di chi ti ha preceduto e ci prendi anche in giro.
Il 21 maggio avevi dichiarato “Non chiuderà. Rilanciare progetto”. Dopo mesi di silenzio, il 25 luglio, nella migliore tradizione porcaiola italiana (fare porcate poco prima delle vacanze), il Campidoglio ha annunciato la revoca immediata convenzione con la Casa Internazionale delle donne di Roma. Ah “….” l’epiteto sceglitelo tu, io non ho parole.
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