Venerdi, 17/01/2014 - La Consulta, la nuova legge elettorale e le donne
Dopo la bocciatura del Porcellum da parte dei giudici della Corte Costituzionale, di cui oggi conosciamo le motivazioni, una riforma elettorale è ormai questione improcrastinabile e sarà finalmente possibile uscire da un eccesso inutile, improduttivo, estenuante di proclami e prese di posizione che dura da troppo tempo e che ha fornito della nostra classe politica una immagine che rasenta il ridicolo.
Il giorno 27 gennaio inizierà finalmente alla Camera il dibattito in Aula sul nuovo modello elettorale.
L’UDI - Unione Donne in Italia ricorda a tutte e tutti che ha deposto nel novembre del 2007 al Senato oltre 120 mila firme per una proposta di legge di iniziativa popolare “Norme di Democrazia Paritaria per le Assemblee Elettive” che prevede meccanismi non discriminatori per le donne nelle candidature.
L’UDI denuncia oggi il silenzio della politica istituzionale e della stampa su questo specifico argomento nella nuova legge elettorale, che da settimane è tornato al centro della scena politica, e ripropone con decisione e convinzione l’esigenza che, qualsiasi sia il modello di legge elettorale prescelto, si vada a un sistema elettivo che non discrimini più le cittadine in quanto donne e permetta a uomini e donne di scegliere le/i loro elette/i.
L’accesso paritario alle cariche elettive è una condizione imprescindibile per una democrazia compiuta e parte integrante di nuove e più efficaci relazioni politiche tra donne e uomini. Ci aspettiamo una cultura democratica matura da chi si è assunta la responsabilità di legiferare in questo nostro Paese. Non vorremmo essere ancora una volta deluse e ancora una volta non taceremo.
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