"Qual è il risultato più significativo che ti aspetti dal XV Congresso dell'UDI?"
MODENA (Ballista, Marzocchi), TRIESTE (Pacor), ROMA (Cantatore), CERNUSCO e MARTESANA (donnedioggi)
(Lettera aperta) "NOI ANDIAMO AL CONGRESSO DELL’UDI, E TU? Avere un corpo fertile e, allo stesso tempo, essere giovane, curiosa, affamata di conoscenza ed esperienze, e desiderosa di partecipare alla crescita politica e culturale del nostro paese e di intraprendere percorsi professionali all’altezza delle proprie aspettative, sembra essere ancora oggi, nel 2011, una fantastica chimera. Per questo decido che partecipare al XV Congresso dell’Udi mi è necessario. Partecipare diventa per me un’urgenza, alla quale scelgo di non sottrarmi, portando a Bologna nelle date del 15 e del 21, 22 e 23 ottobre tutta la gratitudine verso un’associazione alla quale devo la libertà di dire e fare autorevolmente tanto sulla scena pubblica quanto su quella privata, ma che ora ha bisogno anche di me per interpretare e farsi carico dell’oggi. Scriveva Marisa Rodano (Memorie di una che c’era, il Saggiatore 2010) che le giovani respingono il femminismo perché ignorano che la parità di cui godono non è una condizione data ma il frutto di lunghe battaglie condotte dal movimento delle donne. Io decido di non ignorare da dove vengo. Scelgo di sapere e farmi carico della mia vita perché in questa assunzione di responsabilità sento riscattate socialmente tutte le donne che sono state, sono e continueranno ad essere discriminate. L’Udi mi ha dato il voto, l’accesso a tutte le professioni, la parità coniugale, la parità di trattamento nei luoghi di lavoro, la libertà di scelta di diventare madre se e quando lo decido io, la possibilità di vivere la sessualità alle mie condizioni e di denunciare gli abusi e le violenze. Cosa voglio adesso? Io voglio per me, e le altre, la titolarità piena dei miei diritti di cittadinanza: voglio lavorare e non essere demansionata o licenziata perché divento mamma, voglio avere un contratto che non umili la mia preparazione e che non mi costringa a ripensare a tutta la mia vita ogni volta che scade, voglio riuscire a conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita privata, voglio lentezza a fronte di un mondo che gira schizzando su stesso a vuoto, voglio che i padri si facciano carico dei lavori domestici e di cura dei propri figli e genitori, voglio non avere meno tempo per me del mio compagno, voglio smettere di sentirmi sfregiata per la rappresentazione che i media danno delle donne, voglio accettare il mio corpo per quello che è (è bellissimo perché è il mio!), voglio camminare per strada e non sentirmi in pericolo perché ho parcheggiato la macchina lontano, voglio smettere assistere allo stillicidio quotidiano di donne morte ammazzate dai propri compagni, voglio non vedere più le mie sorelle migranti costrette a prostituirsi o a rinunciare alla propria famiglia per badare a mio nonno perché il mio paese lascia i vecchi a se stessi, voglio più donne in politica non perché questo sia necessariamente una garanzia ma perché è giusto, e poi voglio la pace e la voglio a ripartire dai luoghi della politica. Vado al Congresso dell’Udi per tutto questo. Chiedo a tutte di venire con me perché in tante è meglio, in tante si fa la differenza".
Ester Pacor / Udi, Il caffè delle donne. Trieste
“Il risultato sarà la sintesi della discussione unitaria e pubblica di "noi dell' udi" compiuta in questi anni con le donne del paese. A Trieste il 2009 è stato dedicato ad "abitare, da donne, la città" e quest'anno a "raccontarsi". Donne di tante militanze che insieme tessono una rete che, rapportandosi con le istituzioni, si propone di cambiare la vita di tutte. La nostra storia è stata questa e il percorso futuro dovrà continuare questa strada. Con Slovene e Croate abbiamo fatto nascere "Donne d'Europa" che agisce in questa area geografica ma vuole aprirsi a tutte. Il risultato sarà mostrare la nostra forza, le nostre idee e le nostre speranze in un momento storico così complicato e parlare con le donne. Così siamo nate nella lotta di Liberazione e così dobbiamo fare oggi”.
Carla Cantatore / UDI Monteverde. Roma
“Ringraziando NOI DONNE per la sensibilità verso questo importante appuntamento sono lieta di dare una risposta a titolo personale avendo anche buoni motivi per ritenere che le Donne dell'UDI Monteverde la condividano. Ci proverò in poche righe.
L'UDI ha un patrimonio unico nella storia dell'Italia, il suo prezioso Archivio che documenta le migliori battaglie e conquiste di cui è stata protagonista e partecipe. Grande patrimonio sono state e sono tutte le Donne che ancora oggi, singole e unite, in questi tempi così difficili per tutti, ognuna rispettando le peculiarità dei luoghi dove vive ed opera, tengono alta la sua bandiera ricordando che l'UDI rimane e le donne, anche le migliori, per legge di natura, passano. Più che altro voglio immaginare, e rubo le parole ad un uomo, "you may say I'm a dreamer", per sognare la sorellanza e la sinergia fra tutte le UDI e le sue Donne per fare con forza insieme una nuova storia di libertà”.
Gruppo UDI 'Donnedioggi'. Cernusco e Martesana
“Un messaggio chiaro di presenza politica delle donne. Nuove modalità di collaborazione con altri movimenti/gruppi. Utilizzo diffuso e mirato dei mass media, per darci visibilità come UDI. A presto!”
Lascia un Commento