Venerdi, 13/01/2012 - La chiusura di Fincantieri a Genova ci preoccupa enormemente.
Come donne, sappiamo che la mancanza di lavoro relega ai margini della società, priva i cittadini di dignità anche spogliandoli dei diritti di partecipazione attiva.
La chiusura del cantiere definisce per i genovesi un momento di grave difficoltà, che si riflette drammaticamente sull’indotto – privo di ammortizzatori sociali – sulle famiglie e sui singoli, primi tragici protagonisti di questa vicenda.
Le donne dell’UDI sanno bene che le crisi economiche colpiscono soprattutto i soggetti economicamente deboli della società e le donne pagano prezzi altissimi in termini di qualità della vita e delle relazioni.
Le donne dell’UDI dicono di NO all’imposizione neoliberista di un modello economico di crescita continua e deregolata.
Le donne dell’UDI ritengono che la crisi generata dalle banche avrebbe potuto rappresentare un’opportunità, e non l’ennesima manovra di depauperamento dei cittadini.
Le donne dell’UDI partecipano al dramma personale e sociale che i lavoratori di Genova stanno vivendo, e sono vicine a quelle donne e quegli uomini che si vedono privare del proprio futuro.
Crediamo che riporre al centro dell’agenda politica l’aspetto umano e relazionale sia indispensabile e necessario per partecipare ad una società democraticamente viva, nella quale donne e uomini costruiscono insieme un vivere sociale di qualità
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