Sabato, 28/11/2020 - Tv Talk” il programma condotto da Massimo Bernardini, andato in onda sabato 28 novembre alle 15.00 su Rai3, mi ha lasciato, come donna e militante, letteralmente nauseata: non è più possibile fingere di fare trasmissioni intellettuali e all'avanguardia e poi cadere nel solito sessismo e stereotipi di genere.
Ma la cosa più assurda è che la trasmissione stesse prendendo le distanze da “Detto fatto” programma condotto da Bianca Guaccero, dato che in prossimità del 25 Novembre, la striscia pomeridiana aveva trasmesso un tutorial in cui la donna vestita in modo succinto e con i tacchi a spillo faceva vedere come spingere in modo sexy il carrello della spesa. Una scena replicata nonostante il cattivo gusto. Questo non è sfuggito alla commissione di vigilanza RAI che ha sospeso il programma.
Ma nella trasmissione di Bernardini è sfuggito più di una volta un sì..però.
Tanto che un opinionista prendendo il microfono dichiara candidamente ma non troppo: “stiamo attenti alla chiusura dei programmi perché si perdono posti di lavoro, danno da mangiare a tante famiglie”. Vero, vero dice il conduttore e partono gli applausi.
Ma che significa? Allora se si compie un illecito, e ammiccare con un linguaggio sessista lecito non è, per il solo fatto che si dia da mangiare alle famiglie bisogna chiudere un occhio? Se le cose funzionano così, azioni non eticamente giuste possono andare avanti se danno il pane. Per me è un pensiero amorale, e non è di poco conto ve lo assicuro. Ma se si parla di donne e del loro ruolo ogni cosa viene sminuita. Gli scivoloni possono essere concessi. Che vuoi che sia.
Un danno per chi si batte contro gli stereotipi da anni. L'anticamera di violenze sulle donne ogni frase sessista che passa come normalità.
La trasmissione continua con i suoi scivoloni e con i suoi stereotipi.
In collegamento c'è la criminologa Roberta Bruzzone e il giornalista Riccardo Bocca per delineare la sua persona e la sua professione di criminologa e di opinionista RAI parla dei suoi stivaletti fetish, uno stile caratterizzato dalla rilevanza erotizzante attribuita a determinati tipi di abbigliamento. Ma perché questo trattamento alle donne, per giunta grandi professioniste? Chi mai ha parlato delle giacche da camera di Mughini?
Non ho parole, questi argomenti mi sfiancano, dopo tanto lavoro svolto con la mia associazione “Donne in fermento” sulla educazione di genere, partendo dalle bambine, partendo dalla scuola materna.
Ma il nostro essere sempre attente ci salverà, questo penso, e riprendo come una formica la mia militanza. Granello per granello.
Elena Manigrasso
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