TU COSA NE PENSI? / MARINA ABRAMOVIĆ l'estremismo delle esibizioni
Cosa ti è arrivato delle performances di Marina Abramović? Qual è la linea di confine tra l’arte e la pura provocazione?
Giovedi, 01/08/2019 - MARINA ABRAMOVIĆ (1946)
Artista serba, nata a Belgrado, è naturalizzata statunitense. Si è autodefinita come la “nonna della performance art”, le sue opere hanno sempre avuto grande impatto e forti reazioni. Il suo lavoro esplora le relazioni tra l'artista e il pubblico e il contrasto tra i limiti del corpo e le possibilità della mente.
È tra le artiste contemporanee più famose al mondo soprattutto per le sue esibizioni, spesso giudicate estreme. Le sue performance puntano spesso a forzare e, talvolta, valicare i limiti del corpo e della mente. Nel 1973 durante una delle sue prime performance, intitolata Rhytm 10, Marina pianta le lame tra le dita aperte della propria mano. Ogni volta che si taglia, passa al coltello successivo con l’obiettivo, riascoltando la registrazione, di ripetere gli stessi gesti e gli stessi errori, dimostrando il mescolarsi del presente con il passato. Negli anni successivi altre performance prevedono atti di autolesionismo. Nel 1997 vince il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia con l'esecuzione Balkan Baroque (in cui spazzola per ore ossa di bovino per eliminare sangue e altri resti). Col tempo le opere di Marina Abramović diventano sempre meno efferate, ma non meno estreme. Nel 2010 al MoMa di New York dà vita a The Artist is present. Una performance durata tre mesi durante la quale l’artista, seduta immobile per ore con un grande abito ampio sfida chiunque a sedersi di fronte a lei e a sostenere il suo sguardo.
L’artista vive a New York, dove ha aperto un’accademia: il Marina Abramović Institute. Per accedere bisogna attenersi ad alcune regole, tra cui digiunare per cinque giorni. Nel 1988 decide con il marito olandese Ulay di rendere spettacolare la fine del loro amore. Entrambi percorrono a piedi la Muraglia Cinese, partendo dagli estremi opposti. Dopo una camminata di 2500 chilometri, si dicono addio: la performance intitolata The Lovers.
“Non ho mai assunto droghe, bevuto alcol o fumato in vita mia, ho soltanto una dipendenza dalla cioccolata. La cosa importante è pensare il proprio corpo come una casa, dove lo spirito vive; e questa casa dev’essere pulita”.
Domanda
Cosa ti è arrivato delle performances di Marina Abramović? Qual è la linea di confine tra l’arte e la pura provocazione?
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