Presentato in anteprima fra gli Eventi collaterali della 74 Mostra d’Arte Cinematogtafica di Venezia e successivamente a Todi nell’ambito della rassegna Il volto femminile del Sacro e Roma il 2 ottobre all'Institut Francais – Centre Saint Louis, il docufilm 'Troverai un cuore' di Alberto di Giglio e Luigi Boneschi è un'opera controcorrente, contro il dilagante mondo della materialità e delle incomprensioni, che la fanno sempre più da padroni in una società che non tollera intermittenze nelle luminarie della sua improbabile ed infinita festa.
La storia è quella di Maria Deluil Martiny, una suora francese beatificata da Giovanni Paolo II nel 1989, che divenne la fondatrice delle Figlie del Cuore di Gesù, interpretata da Cristina Odasso, un volto evocativo ed espressivo che ha recitato con autori come Bellocchio, Greenaway e Verdone.
Maria bambina è, invece, la piccola Ester Paone per la prima volta sullo schermo, ma altrettanto efficace è credibile.
La storia della Beata non è molto nota e il cineasta Alberto di Giglio, oltre a coglierne l’immensa spiritualità che trasuda da ogni fotogramma, ha raccolto le parti storiche più significative per renderci partecipi delle vicende accadute negli anni a cavallo fra il 1842 e il 1884, uno dei periodi più scuri della storia francese e lo ha illuminato con le parole della piccola grande religiosa che consacrò la propria vita a Dio. Prodotto da Mediterranea Production, il docufilm è stato realizzato grazie al diario scritto dalla stessa suora che fu assassinata da un anarchico in cui lei e le consorelle avevano riposto fiducia, tentando di aiutarlo con un lavoro da giardiniere. Ogni fotogramma inneggia alla libertà attraverso i colori della natura che, testimone silenzioso, sembra osservare gli eventi e cullare l’anima semplice di Maria che nella preghiera ha trovato quella pace interiore a cui tutti aspiriamo.
Come nelle altre pellicole di Alberto di Giglio, alcune parti del film ci vengono narrate con splendidi disegni realizzati da Spartaco Ripa illustratore del film: L’uomo che non cambio la storia, i commenti musicali sono di Beppe Frattaroli, cantante e compositore, mentre il volto narrante che accompagna la protagonista attraverso sei nazioni europee sui luoghi del racconto è l’eclettico attore Stefano Grillo che si ricorda tra l’altro per un ruolo nel Quo Vado di Nunziante e Zalone.
Tra le voci narranti anche l’attrice Barbara Scoppa, applauditissima nel recente spettacolo 'Cechov fa male' con la regia di Sergio Basile, sul grande schermo con Fellini, Scola, Virzì, Sorrentino. Da ricordare anche Piero Cannizzaro, poeta dei volti in film come 'Il cibo dell’Anima', e il fotografo Marco D’Elia, sensibile interprete della luce naturale che hanno collaborato in fase di realizzazione. Tra i ruoli tecnici ricordiamo: operatore Francesco Siciliano, al montaggio Francesco Garritano, post produzione e color correction Daniele Massa.
Grazie all’Opera di Maria sono sorte congregazioni di suore di clausura in Francia, Svizzera, Austria, Croazia e anche al Lido di Venezia, che è stato il luogo ideale per presentare al mondo questa figura semplice che non ha mai accettato compromessi.
Alberto di Giglio è un noto sindonologo, come un paziente rabdomante alla ricerca di anime pure ha realizzato alcuni docufilm religiosi come 'Con il Vento nel petto vita di Contardo Ferrini' e 'Porziuncola Porta del Cielo' dedicato a San Francesco di Assisi. Boneschi, collaboratore da anni di Pupi Avati, ha firmato molti documentari tra cui 'La selva delle lettere', una storia della letteratura italiana in 24 profili biografici da Dante a Montale.
Il Direttore della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, che ha visto il docufilm in anteprima, ha commentato così: “Ho apprezzato l’estrema cura con cui il documentario è stato realizzato… la bellezza formale delle immagini, l’evidente sforzo produttivo, la bravura degli attori e la precisione della ricostruzione storica di una figura tanto affascinante. Mi auguro che il film possa avere un’ampia circolazione e ottenga l’apprezzamento che merita.”
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