Troppi no

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2005

Grave deficit di democrazia
“Il voto di oggi, purtroppo, sancisce drammaticamente una situazione di squilibrio nella rappresentanza di genere a livello istituzionale. Dopo questo voto, possiamo solo aspettarci che la rappresentanza femminile nelle istituzioni diminuisca, aggravando il deficit di democrazia. Nonostante che il mondo dell’associazionismo femminile e un fronte trasversale di parlamentari si sia sforzato, pur con la proposizione di emendamenti diversi, di andare comunque a correggere uno squilibrio di rappresentanza ed un deficit di democrazia, il voto trasversale alla Camera con una schiacciante maggioranza contraria, che ha approfittato del meccanismo del voto segreto, ha provocato di colpo due drammatici effetti: il primo, arginare di fatto la partecipazione femminile alla competizione elettorale; il secondo, creare il presupposto che può far fallire l’intera riforma elettorale di cui si sta discutendo. E allora se oggi la rappresentanza femminile nelle istituzioni non raggiunge neanche il 10% e l’intento era per alcuni, applicando l’art. 51 nella sua recente modifica costituzionale, raggiungere il paritario 50% e per altri versi l’obiettivo intermedio, ma comunque rispettoso delle indicazioni europee, di un significativo 30% o, se comunque l’obiettivo era quello di elevare la rappresentanza femminile, oggi, dopo questo voto, possiamo solo aspettarci che la rappresentanza femminile nelle istituzioni diminuirà, aggravando il deficit di democrazia.”

Isabella Rauti, Consigliera nazionale di Parità


“La Misura è Colma”
“Abbiamo assistito ad un ennesimo affondo a favore della discriminazione delle donne nella politica e, dunque, nella società italiana. Questo Paese che, secondo la ricerca del Wef World Economic Forum, è al 45° posto su 58 nella classifica mondiale della parità dei sessi, che detiene il primato negativo in particolare per quanto riguarda la rappresentatività delle donne nelle strutture decisionali, questo Paese ha bisogno che noi donne facciamo sentire forte e chiara la nostra voce. La maggioranza del Parlamento ieri di fatto ha tuonato: ‘Qui dentro non vi vogliamo se non come fronda marginale’.
Possiamo noi balbettare? E’ vero: il doppio, triplo, quadruplo ruolo a cui il modello di vita attuale ci ha consegnato non ci lascia nemmeno un pò di tempo per noi!
Ma ora è il momento di dire basta, alziamo la testa dalle scrivanie, dalle macchine dell’officina o della fabbrica a cui siamo addette, dai fornelli, dai libri dove studiamo, dai malati che curiamo, dagli anziani che accudiamo….. e persino, per pochi minuti, alziamo i nostri occhi dai figli che amiamo, e reagiamo! Mettiamo in fila una frase, anche senza troppe pretese, una come: “Vergogna ridateci una Legge decente sulle quote” e poi usiamo il mezzo che ci sembra più facile, un fax, una e-mail, persino una lettera da imbucare domani e inviamola a: Ufficio della Consigliera di Parità di Reggio Emilia, Via Premuda n. 40 - 42100 Reggio Emilia. Fax 0522 304291 - e-mail consiglierapari@mbox.provincia.re.it
Nel frattempo noi ci impegniamo alla mobilitazione della Consigliera di Parità Nazionale, Isabella Rauti che ha già fatto sentire la sua voce con un comunicato stampa, proprio ieri. Insieme raccoglieremo i Vostri messaggi per consegnarli alla Ministra per le Pari Opportunità, Stefania Prestigiamo perché anche Lei possa tuonare, forte delle nostre migliaia o magari milioni di voci. Ai nostri compagni di vita, agli uomini che stimiamo, chiediamo di fare la stessa cosa perché oggi, abbiamo tutti, uomini e donne, un’occasione da non perdere per avviare una trasformazione del primo legame su cui si fonda la convivenza in uno Stato democratico: una relazione civile, responsabile ed alla pari tra uomini e donne di questo Paese.

Le Consigliere di Parità di Reggio Emilia Avv. Natalia Maramotti (effettiva), Rag. Donatella Ferrari (supplente)