Troppe donne vengono ammazzate. E tu, uomo che stai leggendo, cosa fai?
L'appello dell'Osservatorio Interreligioso sulle Violenze contro le Donne -O.I.V.D.-, delle Comunità Cristiane di Base italiane - CdB -, della rivista ESODO
Lunedi, 12/04/2021 - Riceviamo e pubblichiamo Troppe donne vengono ammazzate. E tu, uomo che stai leggendo, cosa fai?
APPELLO
Ci rivolgiamo a voi uomini, rappresentanti delle Istituzioni, civili e religiose, ai cittadini tutti. Questo è un APPELLO con cui noi, donne e uomini dell'Osservatorio Interreligioso sulle Violenze contro le Donne -O.I.V.D.-, delle Comunità Cristiane di Base italiane - CdB -, della rivista ESODO vi interpelliamo e ci aspettiamo una risposta. Gli ultimi ennesimi femminicidi, in alcuni settori dell’opinione pubblica, hanno finalmente fatto la differenza.
Per la prima volta, nell’arco di pochi giorni e in varie città d'Italia, alcuni uomini hanno rotto il silenzio ed hanno preso posizione pubblicamente. Esultiamo di questi fatti! Assai incisivo è il documento emesso ai primi di marzo da uomini della associazione Noi uomini a Palermo contro la violenza sulle donne (leggibile nella loro pagina FB), da cui estraiamo queste parole: «Noi non ci stiamo….Noi uomini dobbiamo essere i protagonisti di questo cambiamento e per questo motivo ci esponiamo in prima persona e agiamo con le nostre attività…» Molto interessante è poi il documento uscito a febbraio da alcuni uomini di Trento (tra i primi firmatari, i segretari sindacali Grosselli, Alotti e Bezzi, il sindaco di Trento Ianeselli, il presidente della Provincia Fugatti e il suo predecessore Rossi, diversi consiglieri provinciali e don Cristiano Bettega (diocesi di Trento) leggibile e sottoscrivibile su change.org https://www.change.org/p/societ%C3%A0-trentina-societ%C3%A0-trentina «La violenza contro le donne non è una questione che riguarda altri. È un problema di noi uomini. È ora di prenderne atto. Riguarda mariti ed ex mariti, compagni che non lo sono più, parenti e amici che si rivelano aguzzini. Maschi incapaci di gestire la frustrazione di un abbandono, di accettare la libertà delle donne, di convivere con l’autonomia femminile e che senza alcuna giustificazione insultano, aggrediscono, picchiano, uccidono ...».
Il colorato flash mob di Biella con gli uomini in scarpe rosse ci ha lasciato invece un po' di amaro in bocca nel vedere i cartelli: "Se sei un uomo le donne le proteggi non le oltraggi" "Il vero uomo [sic!] conquista con la forza del cuore, non delle mani" ecc.. Anche ad Albenga in Liguria il 27 febbraio gli uomini si sono radunati in piazza. Il presidente dell’associazione Fischia il Vento, Giuliano Arnaldi, ha lanciato un appello: “Dobbiamo dire basta e chiedere scusa. … . E’ una strage, terribile e continua. E’ il genere maschile ad essere sotto accusa per i troppi silenzi. … dobbiamo farcene carico". Molto efficace è stato poi il video che è stato prodotto per il 25 novembre scorso da alcuni pastori battisti (UCEBI). https://m.youtube.com/watch?fbclid=IwAR1YUmpalPp9m-5xBB02wrK9nl5tolzS8xgExcSwZbKZ9TzyXau98ymA4J4&v=d25wtO-k8bA&feature=youtu.be.
Nel video essi dicono: “la violenza contro le donne è basata su un sistema dominato dal patriarcato. Tutti siamo coinvolti; anche noi uomini di fede, o di chiesa …”. Tante altre prese di posizione sono state espresse in occasione di questo ultimo 8 marzo, e tante mobilitazioni si sono svolte in molte città. Ma anche altre istituzioni pubbliche pian piano si stanno muovendo. Già il 25 novembre 2019 il questore di Trento Garramone ha organizzato un convegno per analizzare le modalità operative delle forze dell'ordine e dei servizi sociali sul territorio. Il 22 marzo 2020 il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, ha firmato un provvedimento che prevede l’allontanamento da casa per gli uomini autori di maltrattamenti e violenze nei confronti delle donne conviventi e la loro collocazione in un altro domicilio o, se previsto, in carcere. Tutto questo non è servito a salvare la vita a Sharon Barni, a Victoria Osagie, a Roberta Siracusa, a Teodora Casasanta, a Sonia di Maggio, a Ilenia Fabbri, a Piera Napoli, a Luljeta Heshta, a Lidia Peschechera, a Clara Ceccarelli, a Deborah Saltori, a Rossella Placati, a Ornella Pinto, per non citare che le ultimissime donne massacrate nel 2021 nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Tutte sono state ammazzate da chi diceva di “non voler vivere senza averle accanto”, uomini che si sono avventati su persone inermi con un accanimento efferato, usando anche l’accetta. Il solo accostare questi nomi ci toglie il fiato, e le parole….
Altra offesa poi sono i servizi nei media e gli articoli di cronaca nera che ne danno conto: sono per lo più un insulto che bestemmia il dramma; se il silenzio è complice, la loro banalizzazione è alleata a quel sistema di dominio che i femminicidi genera.
A febbraio, un altro segno di notevole valore: la Circolare della direzione anticrimine ai questori. Il prefetto Messina prescrive: "Davanti a una lite tra marito e moglie, i poliziotti non dovranno come primo obiettivo mettere pace. Piuttosto dovranno valutare preliminarmente cosa sta succedendo in quella casa". https://rep.repubblica.it/pwa/anteprima/2021/02/26/news/le_liti_fra_coniugi_con_sono_dissidi_privati_in_cui_mettere_pace_bisogna_indagare_sulla_paura_delle_donne_-289382985/ Nella pagina Facebook Leggere i segni dei tempi di don Paolo Zambaldi, leggiamo analoghi inviti alla presa di coscienza di uomini, e la iniziativa di un webinar (fine marzo), CRESCERE MASCHI NEL NUOVO MILLENNIO (https://www.facebook.com/paolo.zambaldi.94). Sempre in questo sito si dà notizia di un appuntamento parrocchiale: ≪INIZIO DA ME, UOMO: Anche a Venezia finalmente si sono mossi li uomini maschi….≫ segue l’Appello INIZIO DA ME, UOMO. https://parrocchiarisurrezione.blogspot.com/. Poi c’è chi, in questo campo, lavora quotidianamente: sono le numerose aggregazioni di uomini che da anni sono sorte, si sono diffuse nel territorio italiano e da tempo si attivano per processi di trasformazione della costruzione di identità maschile. Non possiamo darne conto qui. A loro va il nostro riconoscimento e l’augurio di crescita, nonché di collaborazione. Riprendendo la domanda inziale - e tu, uomo che stai leggendo, cosa fai? vi invitiamo a farvi interpellare, all’ascolto, alla presa di coscienza, ad unirvi alle iniziative in corso, a crearne di nuove, a seconda delle opportunità che il vostro proprio ruolo riveste e le vostre proprie relazioni consentono. Il cuore della questione è non chiamarsi fuori, non tacitare la propria coscienza, non illudersi che ne siano danneggiate solo le donne uccise. Marzo 2021
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