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Trentino Alto Adige: lettera di Noi Rete Donne sulla rappresentanza dei due generi

Trentino Alto Adige: lettera di Noi Rete Donne sulla rappresentanza dei due generi

Lettera al Presidente del Consiglio regionale, ai Presidenti della Giunta regionale, delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano

Lunedi, 27/01/2025 -

Roma, 31/01/2025

 

Presidente Consiglio Regione Trentino Alto Adige

presidenza@consiglio.regione.taa.it

 

Presidente Giunta Regionale e Presidente Provincia di Bolzano

presidente@provincia.bz.it

 

Presidente Provincia di Trento

presidente@provincia.tn.it

 

Presidente Consiglio Provinciale Bolzano

arnold.schuler@consiglio-bz.org

 

Presidente Consiglio Provinciale

Trento

presidenza@consiglio.provincia.tn.it

 

Consiglieri e Consigliere delle Province di Trento e Bolzano

Per il tramite del Presidente dei rispettivi Consigli ProvincialiGentilissimi e gentilissime,

facciamo seguito alla nostra precedente nota del 15/02/2024 con la quale comunicavamo la nostra presa di posizione, verso l’allora decisione di formare nella vostra Regione una Giunta composta solo da uomini, a cui si è posto fortunatamente rimedio, anche se in modo non aderente alle nostre aspettative.

Apprendiamo dalla stampa che, per sanare la situazione, è stato presentato da parte del Gruppo Consiliare dei Verdi e dalle forze di minoranza di centro sinistra,  il Disegno di legge regionale Nr.1, che è stato co-firmato dalla Südtiroler Volkspartei, partito di maggioranza sudtirolese. 

Tale Disegno di Legge avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio Regionale e affermava che “(…) la Giunta regionale deve essere composta da rappresentanti di entrambi i generi. La rappresentanza del genere meno rappresentato deve essere garantita almeno proporzionalmente alla sua consistenza in Consiglio regionale (…).”

Sempre dalla stampa apprendiamo che successivamente è stato presentato un emendamento a firma della Consigliera Stefania Segnana e del Consigliere Harald Stauder, che cancella dal Disegno di Legge la seconda frase, che prevede un numero di donne in Giunta Regionale in misura proporzionale al numero di donne elette in Consiglio Regionale.

Rimarrebbe pertanto in piedi solo una generica rappresentanza dei due generi, il che potrebbe concretizzarsi nella presenza di 1 sola donna in Giunta Regionale.

'Noi Rete donne', che da quindici anni lavora sul tema della democrazia paritaria, e che ha sempre sottolineato la relazione tra qualità del governo e della democrazia e maggiore presenza delle donne nei luoghi istituzionali, ritiene fondamentale porre alla vostra attenzione il grave vulnus che si verrebbe a creare se le notizie dei media risultassero vere.

Il Trentino Alto Adige risulta, inoltre, essere un territorio che non sta rimuovendo completamente gli ostacoli alla presenza delle donne dove si governa, considerando che non viene ancora applicata la norma nazionale sulla doppia preferenza di genere nelle elezioni amministrative dei comuni sopra i 5.000 abitanti.

Siamo a conoscenza che in Alto Adige è stato formulato un Piano d’Azione per la Parità di Genere, che contiene varie misure positive per raggiungere la piena pari opportunità, così come siamo informate del corso di formazione per  “Donne in Politica” che meritoriamente l’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Bolzano, ha voluto mettere in campo.

Siamo altrettanto consapevoli di una enorme contraddizione in termini, rappresentata dal Presidente della Giunta Regionale, che ricoprendo anche la carica di Assessore alle Pari Opportunità per la Provincia di Bolzano, si troverebbe ad approvare una legge fortemente discriminatoria per le donne, in totale contrasto con le azioni positive messe in atto nella Provincia di Bolzano.

Ribadiamo quanto dichiarato nella nostra nota di un anno fa: siamo convinte che l'obiettivo della piena integrazione delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza politica e istituzionale è funzionale alla reale attuazione del modello democratico, che fonda la sua legittimazione sulla piena e libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine alla vita pubblica.

A maggior ragione in un territorio come il vostro, che ha fatto delle quote linguistiche un modello di tutela delle minoranze.

 

L'uguaglianza fra uomini e donne è un principio fondante di tutte le democrazie moderne e, in Europa, uno degli obiettivi principali che sia gli Stati membri che le istituzionidell'Unionesisonoimpegnatiaperseguireconspecificheazionipolitiche e misure legislative. 

La prospettiva della democrazia paritaria concretizza il dettato della Costituzione italiana ma questa non è solo una questione di giustizia e di uguaglianza, è uno strumento di rinnovamento della classe dirigente, è garanzia di maggiore

Trasparenza e rispetto della legalità, è occasione per migliorare i processi decisionali e i metodi nel modo di fare amministrazione e politica, apportando competenze, determinazione e concretezza.


Una Giunta che riduca la presenza delle donne al minimo sindacale è contraria al fondamentale principio di democrazia paritaria, come compimento del nostro sistema rappresentativo e dell'equilibrio di genere e della sua immediata cogenza come principio fondante di democrazia, in virtù del dettato costituzionale di cui agli articoli 3 e 51 e delle norme europee portate dagli articoli 21e 23della Carta di Nizza. Ciò in armonia altresì con i recenti documenti internazionali tra cui l'Obiettivo 5 traguardo 5 dell'Agenda ONU 2030 e con la Comunicazione della Commissione UE a guida von der Leyen “Verso un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025”.

 

 

Vi chiediamo quindi un’assunzione di responsabilità per rendere realmente democratico e paritario il governo della vostra Regione, formando una Giunta paritaria.

 

Noi Rete Donne

Daniela Carlà, Laura Onofri,  Antonella Roselli

 

Roma, 27 gennaio 2025


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