Lunedi, 14/07/2014 - Tre donne leader di grandi paesi tre stili nella gestione del potere e del consenso dei propri cittadini.
E’ noto a tutti i mondiali di calcio siano terminati; la Germania ha vinto in maniera impeccabile, l’Argentina è onorevolmente detentrice del secondo posto, nonostante le speranze deluse del suo popolo , il Brasile più che detentore del quarto posto è lo sconfitto per definizione, sconfitto e umiliato nelle speranze e nelle aspettative. Tutto è già stato detto ma c’è un argomento su cui aggiungere ancora qualcosa. Di certo non ci sarà dietro l’angolo un'occasione così importante in cui poter osservare e, se non giudicare, farsi comunque un'idea degli stili e modalità di governare il proprio paese e la propria gente da tre donne a capo di paesi di enorme importanza. Infatti se la Cancelliera Merkel è forse oggi la donna più potente del mondo, Dilma Rousseff e Cristina Kirchner non vanno certo sottovalutate essendo a capo rispettivamente del Brasile e dell’Argentina, due tra i paesi più potenti e significativi dell’America Latina. E allora come non sottolineare ancor prima dei risultati i loro reciproci diversi atteggiamenti? Se la Cancelliera, già presente alla prima partita della Germania, non è voluta mancare nell’ultimo giorno della sfida, al termine di una settimana non certo usuale, in cui ha chiesto per esempio al capo della CIA di lasciare la Germania. Così mostrando così tutta la sua vicinanza e sostegno, sin dalla vivacità del colore rosso aragosta della sua giacca alla squadra del proprio paese, che nonostante la mitica vittoria del 7 a 1 con il Brasile nelle semifinali, fronteggiava un'Argentina che fino all’ultimo ha tenuto testa e cercato la vittoria con valore e dignità. Ed in coerenza con il suo atteggiamento la Merkel è risultata davvero credibile nella gioia della vittoria e nell’abbraccio con i giocatori. Una gioia ulteriormente esaltata dalla mancanza della “presidenta” dell’Argentina che al di là delle scuse di facciata è convinzione generalizzata che sia mancata per scaramanzia,prudenza,riflessi negativi di una sconfitta capace a questo punto di svalorizzare un onorevolissimo secondo posto. Ancor più importante per la squadra dell’Argentina sarebbe stata la presenza della Kirchner se si tiene conto che i tifosi Brasiliani pur nella loro delusione si sono schierati a sostenere la Germania per ragioni tanto contorte quanto comprensibili. Sarebbe stato “uno scuorno” direbbero a Napoli se l’Argentina avesse vinto a fronte di un Brasile diviso e frustrato che a questi mondiali era arrivato con la voglia e la sicurezza di vincerli. E allora ecco Dilma Rousseff nella sua giacca verde sbiadito, con un volto che non ha mai nascosto la preoccupazione per le conseguenze anche politiche ed economiche della sconfitta senza precedenti della squadra del paese . Una Presidente che pur nelle difficoltà non è riuscita a trovare parole d’incoraggiamento e di conforto ma è rimasta dura e solitaria non riuscendo in nessun modo a far dimenticare la sconfitta e a dare unimput per andare avanti con coraggio .
E allora pur senza avere l’ambizione di andare oltre alle impressioni che vengano dalle fotografie dei comportamenti di queste leader come non “scegliere “il comportamento della Cancelliera iniziato ben prima che la sua squadra divenisse campione del mondo? La Merkel, per chi voglia davvero riflettere, ha mostrato un motivo del successo di cui fino ad ora si è giovata nel suo paese e ha indicato un percorso da apprezzare. A proposito non mi sono scordata L’Olanda e il suo terzo posto, nazione che solo fino ad un anno fa era governata da una Regina che ha abdicato a favore del figlio......
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