Lunedi, 21/05/2012 - Alla Commissaria europea agli Affari interni, Cecilia Malmström
Al Ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione, Andrea Riccardi
Alla Ministra dell’Interno, Anna Maria Cancellieri
Agli uomini e alle donne che non vogliono più volgere lo sguardo
Pesaro, 2 giugno 2012
Da almeno vent’anni passiamo per le strade accanto a giovani donne, spesso minorenni, che sappiamo tutti essere SCHIAVE. Sono corpi venduti e comprati, martoriati, marchiati a fuoco per diventare merce di scambio. Questa “merce” esiste perché ha un mercato, c’è una domanda, allora viene da chiedersi: quanti degli uomini che ci sono accanto – mariti, fratelli, figli – ne fanno uso? Non si può più volgere lo sguardo perché questo ci rende complici di uno dei crimini più diffusi e tollerati dalle “ persone per bene” e dalle istituzioni.
Da anni associazioni, singole donne, religiose, denunciano una situazione che la globalizzazione ha reso ancora più ampia e drammatica. La tratta degli esseri umani.
La tratta investe diversi aspetti della vita degli esseri umani:"Che sia per lavoro forzato o sfruttamento sessuale, la tratta di esseri umani è un delitto orribile e va chiamato con il suo vero nome: schiavitù moderna.Combatterla è per me una priorità fondamentale. Dobbiamo mobilitare ogni mezzo per rafforzare la prevenzione, l'attività di contrasto e la protezione delle vittime."Queste sono parole che condividiamo della Commissaria europea Cecilia Malmström, aggiungendo che dietro un uomo schiavo, c’è un essere umano più schiavo: una donna. E con le donne i bambini, i nati di donna.
Secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro, 12 milioni di persone in tutto il mondo sono al lavoro forzato, compresi i bambini. Ogni anno circa 800.000 persone sono vittime di tratta attraverso i confini nazionali, l'80% dei quali sono donne e ragazze e "fino al 50%" sono i bambini. Dal 2007, la comunità europea ha istituito una giornata europea contro la tratta di esseri umani: il 18 ottobre http://ec.europa.eu/anti-trafficking/entity.action
Le donne che sottoscrivono questa lettera si impegnano a celebrare il prossimo 18 ottobre focalizzando l’attenzione sulle donne. Lo facciamo oggi 2 giugno – festa della nostra Repubblica - perché nessuna di noi può sentirsi cittadina di un paese civile se altre donne sono tenute in schiavitù. Agli uomini che la sottoscriveranno chiediamo di non limitarsi a firmare, ma ad esporsi pubblicamente ed in privato con azioni concrete, significative contro la servitù sessuale di donne e bambini.
Con questa lettera ci rivolgiamo ai Ministri Riccardi e Cancellieri perché facciano quanto è nelle loro facoltà per contrastare comportamenti delittuosi e/o per sensibilizzare l’opinione pubblica. Scriviamo alla Commissaria europeaMalmström convinte che una convivenza civile tra i generi passa anche dal rafforzamento simbolico e concreto del sentirsi cittadine/i europei.
Il logo che abbiamo usato è quello della Comunità europea, ci siamo permesse di femminilizzarlo, certe che si saprà cogliere il senso politico.
Per comunicare iniziative: 18ottobre2012@gmail.com
Per firmare: http://www.petizionionline.it/petizione/tratta-non-volgiamo-lo-sguardo/7099
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