Transiti diversi di Pelliccia, Piccinno, Salvini, Lamanna, Rupe Mutevole Edizioni
Il titolo della raccolta, “Transiti diversi”, è un calembour che simboleggia il movimento che avviene nella creazione letteraria con l’assembramento di sintagmi nominali e verbali
Giovedi, 28/06/2012 - “Domani/ è un altro giorno/ di dolore e di noia/ e più lontana/ sembra la fine/ di questo lungo viaggio/ dalle tenebre al sole/ di un’aurora di gioia./ Ancora cercherò/ residue tracce/ del destino sognato/ in un’alba d’estate,/ quando i giorni e le ore/ si specchiano ancora/ in un mare/ d’azzurro/ e d’infinito./[…]” – “Un altro domani” – Antonio Pelliccia
La finezza del verso, la piega malinconica che verte verso il ricordo ed allo stesso modo verso la speranza. In questo modo, Antonio Pelliccia piega il suo presente per contrapporre il passato al futuro in liriche dal gusto antico e paesaggistico.
“Transiti diversi”, edito nel giugno 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni”, è una raccolta poetica formata da quattro autori: Antonio Pelliccia con “Canzoni d’Inverno”, Claudia Piccinno con “Potando l’Euforbia”, Alessio Salvini con “Il canto della sera” e Maria Luisa Lamanna con “Tre brividi soltanto”.
Il titolo della raccolta, “Transiti diversi”, è un calembour che simboleggia il movimento che avviene nella creazione letteraria con l’assembramento di sintagmi nominali e verbali; dei movimenti diversi dunque, in quanto i quattro autori presenti operano utilizzando stili poetici differenti; ed infine è da intendersi come un transito diverso e dunque un passaggio da un verso all’altro che si materializza in modo totalmente fluido e naturale.
“Elegia o parodia?/ Consenso o dissenso?/ Cos’è la poesia?/ Canto o lamento?/ Arte o linguaggio?/ credo sia un varco/ per anime sole,/ una brezza/ che aleggia sui cuori,/ l’intimo codice/ di pensieri irrisolti,/ per me è vanga/ che smuove le ceneri,/ tizzone ardente/ di nuove scintille.” – “La poesia” – Claudia Piccinno
La raccolta della Piccinno punta tutto sull’eterogeneità dello espressione utilizzata, infatti, al suo interno troviamo aforismi, haiku, lettere, liriche, riflessioni su proverbi. Ne “La poesia” troviamo le interrogazioni di un’autrice che non da nulla per scontato e che continuamente riflette sul suo pensiero.
“Verdi Pazzi/ Scarlatti/ ch’Annegano/ Disfatti/ sopra/ mossi Cobalti/ Infranti/ sotto/ il Cielo/ Rosso:/ s’Annega/ per Lui/ sotto/ l’Onde Malate/ in Scogli Intatti/ (e) la Vita che/ di Senso/ Non Ha/ se non con/ la Morte/ per mano./ In Tempesta (,)/ Cantare/ il Vento (.)// […]” – “Cantare il vento” - Alessio Salvini
E con il terzo autore ci catapultiamo in una poetica che stravolge il testo, il cui stile è netto e riconoscibile. Alessio Salvini gioca con i suoi versi, con le parole, con i significati metaforici che possono crearsi dallo scombinare la forma classica della lingua.
Maria Luisa Lamanna e le sue delicate liriche che inneggiano al sentimento. Sono amori puri dal retrogusto erotico che ricercano l’intimo sottoponendolo a dura analisi per illuminare ogni sua parte, per comprendere dove l’animo risiede.
“Un ultimo caffè,/ carezza mai posata,/ smarrita nel cambio di lenzuola/ che fuggono l’alba./ Ti amo sulle gocce timide,/ nel fischio del treno delle cinque./ Quando l’ombra,/ al margine del tramonto/ si accorda alla sera,/ di nuovo ti amo./ […]” – “Sulla quinta di un respiro” – Maria Luisa Lamanna
Copertina “Vorrei aspettare il tempo” di Alessandro Murgia
Rupe Mutevole Edizioni sarà presente ad ottobre alla Fiera Internazionale del Libro di Milano:
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