Lunedi, 19/09/2011 - La Commissione Donne COPEAM partecipa alla 63esima edizione del Prix Italia 2011, che si tiene a Torino, e il 20 settembre organizza un convegno sul tema “Quale futuro per le donne dopo le rivolte nelle piazze del mondo arabo”. Abbiamo intervistato Loredana Cornero, che è Presidente della Commissione Donne Copeam e che a marzo scorso ha organizzato una giornata di incontro e studio sul ruolo delle donne e del web nelle rivoluzioni del mondo arabo.
Come valuta il fatto che l'iniziativa che come Copeam insieme all'università RomaTre avete organizzato lo scorso mese di marzo, “La mimosa e il gelsomino. Le donne e il web nelle piazze del mondo arabo”, sia valorizzata in un contesto di qualità come Prix Italia?
Il Prix Italia è un prestigioso premio internazionale realizzato da RAI giunto alla sua 63esima edizione. è per noi molto importante essere qui a Torino, non solo per l'occasione internazionale, ma anche per coinvolgere tutta la città, una città vivace culturalmente e socialmente e da sempre molto presente nel dibattito sulla condizione femminile e i temi di genere. La Commissione Donne organizza ormai da 4 anni un'incontro all'interno del Prix Italia per discutere inseme su eventi o fatti che riguardano le donne, con un interesse particolare ovviamente al mondo mediterraneo.
A Torino potrà affrontare insieme a donne di grandi competenze e professionalità - Lucia Goracci, giornalista e inviata del Tg3, Roberta Aluffi, docente dell’Università di Torino, Oujdane Mejeri, presidente dell'associazione Pontes - un tema che non sembra interessare molto la grande comunicazione, cioè il ruolo svolto dalle giovani generazioni e dalle donne nelle rivoluzioni nel sud del Mediterraneo. Quale impatto pensa che l'incontro potrà avere?
Così come lo scorso marzo abbiamo organizzato l'incontro: "La mimosa e il gelsomino" insieme all'Osservatorio di genere interuniversitario, anche quest'anno ci siamo rivolte alla collaborazione con una università. L'incontro ha infatti il patrocinio del CIRSDE, centro studi di genere dell'Università di Torino, perchè crediamo che sia molto importante, direi essenziale, riuscira a coinvolgere le giovani generazioni nei nostri momenti di discussione e di approfondimento. Perchè sono proprio le giovani donne delle piazze arabe che sono le protagoniste del rinnovamento che non potrà avverarsi senza che si avveri un reale e forte cambiamento del ruolo e della situazione delle donne nelle società di quei paesi.
Un prossimo cambiamento saranno le elezioni in Tunisia, in ottobre...
Certamente. Il prossimo 23 ottobre ci saranno le elezioni in Tunisia, già quella data sarà un importante banco di prova per capire se la rivoluzione dei gelsomini ha attecchito e se sta per germogliare. Mi piace ricordare a questo proposito la Dichiarazione del 13 agosto, un appello delle donne tunisine aderenti a circa 20 associazioni, in cui dichiarano la loro unità e solidarietà per l'instaurazione della totale uguaglianza e la cittadinanza per le donne e la loro determinazione alla difesa dei diriti delle donne, della parità dell'uguaglianza in particolare per la famiglia, l'istruzione il lavoro e la salute, diritti che esprimono il rispetto della digntà umana.
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