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Torino / Le donne FIOM e le contestazioni alla Fornero

Torino / Le donne FIOM e le contestazioni alla Fornero

Le donne FIOM non vogliono essere le vittime sacrificali del Paese e della crisi. Il comunicato Collettivo AlterEva – Rete donne Fiom Torino

Martedi, 16/10/2012 - CONTESTAZIONE FORNERO. LA VIOLENZA HA FORME DIVERSE:

UN GOVERNO RESPONSABILE DEVE RISPONDERE ALLE ESIGENZE REALI DELLE DONNE.



Torino, 14 ottobre 2012. Oggi, alle OGR di Torino, si è svolto il convegno di SNOQ contro la violenza sulle donne a cui era stata invitata la ministra Fornero. Abbiamo deciso di prendere parola autonomamente visto il precedente rifiuto alla richieste di intervenire al convegno. Riteniamo necessario portare le istanze concrete delle donne e denunciare le diverse forme in cui la violenza si manifesta. Abbiamo evidenziato come non si possa parlare di violenza sulle donne senza parlare di indipendenza economica: una donna senza reddito non può scappare dalla casa dei violenti.

Le condizioni di vita delle donne infatti sono peggiorate anche a causa delle ultime riforme di questo governo, in particolare:



- La modifica dell’art 18: La crisi aziendale è una giustificazione ai licenziamenti che si presta fin troppo bene alle discriminazioni dei datori di lavoro.



- Nella riforma del mercato del lavoro non ci sono azioni che agevolino davvero l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, tanto che il precariato dura decenni e la possibilità di farsi una famiglia è diventata un privilegio.



- I salari per le donne sono più bassi. Le donne Fiom denunciano “in fiat, le donne che esercitano il diritto alla maternità e congedi parentali sono escluse dal premio di produzione”.



- L’assenza del welfare grava sulle spalle delle donne. I carichi di lavoro e di cura, dovuti alla carenza di servizi pubblici, pesano prevalentemente sulle donne.



- La riforma del sistema scolastico: la diminuzione delle ore nelle scuole primarie rende le donne ancora meno libere.



- In ultimo abbiamo parlato della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. L’obiezione di coscienza rende la legge inefficace. Inoltre l’autonomia regionale non può sconvolgere il senso della 194 inserendo i movimenti pro-life nei con sultori e ospedali pubblici.



Noi donne non vogliamo essere le vittime sacrificali di questo paese.



Nell’incontro con la ministra abbiamo esposto i punti che precedono. La Fornero a Torino ha lasciato una promessa: “contestualizzate i punti delle vostre istanze e avrete una risposta”.



Da parte nostra , apprezziamo il dialogo ma “alle parole devono seguire delle azioni concrete”.



Collettivo AlterEva – Rete donne Fiom Torino

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