Martedi, 29/03/2011 - Edito da Guanda nel 2011 il nuovo libro di Paola Mastrocola racconta di scuola, dintorni e non solo. Piacevolmente complesso il libro si compone di 280 pagine dense e articolate, tra le quali si snoda la tripartizione tra la descrizione della realtà odierna, la ricostruzione storico – sociale, e la sua visione globale.
Da don Milani alla Gelmini l’iter “evolutivo” scolastico è estremamente variegato. Ed infatti l’autrice racconta tipologie differenti di studenti, d’insegnati e di genitori che si avvicendano pittoresche sullo sfondo dell’odierna società. La Mastrocola mette in guardia dalla pericolosa china lungo la quale si è incamminata la Scuola, la quale, per permettere a tutti di accedere all’istruzione, ha finito per livellarsi verso il basso. In questo modo, invece di portare i ragazzi raccontati da don Milani ad acquisire conoscenze nuove, e con esse il potenziale accesso a nuove opportunità, ha fatto sì che tutti sapessero le stesse poche cose con una conseguente perdita di saperi.
Ed in quest’ottica internet non può nulla, perché non è sinonimo di acquisizione osmotica di competenze e perché essere in grado di utilizzare un computer non equivale a padroneggiarlo come strumento; perché sapere vuol dire studiare, e lo studio è dedizione, anche se apparentemente non utile nell’immediato.
E questo libro è una sapiente introduzione ai misteri della scuola e del mondo che la circonda. La sua visione è globale in modo accattivante, racconta, critica, dà spunti di riflessione utili e stimolanti. Ed il suo sottotitolo “Saggio sulla libertà di non studiare” vuole essere al contempo una lucida presa di coscienza ed una provocazione: certo siamo liberi di non studiare, perché essenziale e costitutiva nell’individuo è la libertà di scelta, ma se un domani non saremo in grado d’identificare il concetto di libero arbitrio a chi daremo la responsabilità di quella scelta?
Togliamo il disturbo – Saggio sulla libertà di non studiare
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