Sintesi di un percorso creativo molto veloce e molto breve
Lunedi, 26/10/2020 - Thea Vallé - nata a Oleggio (Novara) nel 1934, muore a Vermezzo (Milano) nel 1978 - ha avuto un percorso creativo molto veloce e molto breve, a causa della sua morte in giovane età (44 anni). Ha avuto una presenza notevole sul territorio italiano con mostre a Milano alla Galleria Diagramma con testo di Luciano Inga-Pin, a Roma alla SM13 nel 1974 con testo di Lara Vinca Masini, ad Arte Centro a Milano, con testo di Marisa Vescovo.
Oggi un rinnovato interesse sembra coinvolgere la sua persona e il suo lavoro, una ricerca di donne che intendono restituire valore all’opera di artiste di qualità. Seguendo le orme di Lea Vergine che regalò alle donne e al mondo dell’arte L’altra metà dell’avanguardia”.
L’artista, nata nel 1934 ad Origgio, in provincia di Novara, studia a Milano, all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 1957, dopo un soggiorno di un anno a Parigi, viaggia per studio in Germania, Spagna, Francia, Svizzera e Jugoslavia.
Tra il 1961 e il 1965 si dedica a ricerche pittoriche sulla materia e sulla forma.
È del 1966 la sua prima personale a Genova; a questa seguono diverse altre mostre personali e la partecipazione a numerose collettive.
Dal 1967 lavora sulla tridimensionalità, è in particolare attratta dalla forma triangolare che entra nei suoi primi rilievi. Il suo lavoro si evolve poi in una ricerca geometrico – architettonica che la porta ad utilizzare diversi materiali per studiarne appieno le potenzialità espressive: ferro, legno, titanio, ottone, alluminio, rame, acciaio.
Fiorella La Lumia in ‘Dialogo interrotto’, su Arte Centro 80 scrive “… il legno diventa il suo materiale preferito ma ha voluto, come sempre, che il materiale partecipasse al suo discorso attraverso lo sviluppo del suo tempo” utilizzando falde pressate.
Non è facile restare fedele alla propria ricerca senza lasciarsi influenzare dagli elementi esterni, la critica, le gallerie, il mercato. Thea lo ha fatto.
Così scrive Luciamo Inga Pin, meraviglioso gallerista, in ‘Ritratto di Thea’ ancora su Arte Centro 80 “… Spesso l’ho vista curva sul suo grande tavolo per pomeriggi interi, un turbante in testa, un bicchiere di vino a portata di mano, quasi come un’artista di altri tempi, fuori dalla corsa del mondo. Anche quando era entrata nel vivo della competizione, seguitò a rimanere estranea alle strategie di turno, alle bizzarrie della critica. Quella ormai era la sua strada che doveva percorrere sino in fondo...”.
Nel settembre del 1978 Thea scrive della sua opera
“… ‘L’ultima cena’ non è soltanto una rappresentazione sacra. Il ‘tema’ è soprattutto un pretesto, un’occasione per poter raffigurare un evento, un insieme di personaggi che, in un contesto assolutamente unitario, si possono contrapporre singolarmente e individualmente fino a scatenare una somma di dinamiche che abbracciano un largo arco delle emozioni umane. Questo lavoro è per me il punto fermo di quindici anni di attività. La ricerca di un mondo irreale è diventata ricerca di un mondo ‘anche’ reale, la ricerca della spiritualità assoluta è diventata ricerca di una spiritualità ‘anche’ terrena, la ricerca della perfezione trascendente è diventata ricerca di una perfezione ‘anche’ umana”.
Sulla stessa rivista, Arte Centro 78, nel numero di settembre - dicembre, Dadamaino, presentando la mostra di Thea, scrive, della stessa opera, “… I convitati non hanno né un volto né un sesso. Possono essere indistintamente maschi o femmine senza che la sostanza del ‘dramma’ venga mutata. Sono estrinsecazioni di parametri comportamentistici e caratteriali comuni all’umanità. Quindi non solo hai dato all’iconografia celebrata la tua interpretazione originale, ma destituendola come sodalizio maschile, ne hai fatto un fenomeno indiscriminatamente universale”.
Foto:
1. Ritratto di Thea Vallé. Foto di Mavi Ferrando
2. Thea Vallé. Opera proprietà Fondazione Sormani/ProtaGiurleo. Donazione LeoNilde Carabba
3. Thea Vallé Opera proprietà Mart di Rovereto. Donazione Mirella Bentivoglio
4. Thea Vallé nel suo studio. Foto di Mavi Ferrando
5. Thea Vallé Opera proprietà MART di Rovereto. Donazione Mirella Bentivoglio
6. Thea Vallé. Foto di Mavi Ferrando
7. Thea Vallé. Foto di Mavi Ferrando
8. Thea Vallé. Ultima cena
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