Francesca Di Meo Venerdi, 29/05/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2015
The Tribe (Ucraina, 2014) è un omaggio al cinema muto che tale non era perché i suoi attori, attraverso gestualità ed espressività, erano in grado di comunicare emozioni e concetti. Proprio per mostrare la forza dei sentimenti Myroslav Slaboshpytskiy ambienta la sua storia in un mondo fatto di silenzio, quello della comunità sorda segnante. Volutamente, quindi, il film esce in sala in lingua dei segni ucraina senza sottotitoli perché ‘per l’amore e la violenza non servono traduzioni’.
Il film, evento speciale Cinedeaf, pur nella sua crudezza mostra la ricchezza e la potenza racchiuse nella comunicazione non verbale contribuendo a sfatare un immaginario edulcorato che vede la persona con disabilità identificata nel ruolo di vittima e, di rado, in quello di carnefice. The Tribe ha anche un ulteriore merito, quello di muovere un’attenta critica sociale al rischio di sfruttamento femminile cui le donne sorde sono pericolosamente esposte, vivendo una condizione di maggiore vulnerabilità. Vincitore nel 2014 del Gran Premio della Semaine de la Critique del Festival di Cannes, The Tribe ha vinto molti altri premi internazionali tra i quali Film Rivelazione agli European Film Awards e Miglior Lungometraggio al Milano Film Festival.
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