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The last 20: la parola agli ultimi della Terra

The last 20: la parola agli ultimi della Terra

Dal 22 al 25 luglio a Reggio Calabria il 'summit' dei paesi più poveri è stato il controcanto al G20. Dal 10 al 12 settembre il prossimo appuntamento a Roma

Mercoledi, 28/07/2021 - "Salviamoci insieme" è l'appello lanciato da Reggio Calabria (22/25 luglio 2021) da attivisti e da numerosi rappresentanze delle ambasciate e /o dei “governi in esilio” chiamati a raccolta per "The last 20", il primo appuntamento verso il “summit” dei Paesi più poveri del mondo, o per amor del vero, dei Paesi più impoveriti da sfruttamento coloniale, guerre e conflitti etnici, catastrofi climatiche. Proprio sulle emergenze climatiche e sulla relativa crisi socio-ambientale si sofferma il messaggio conclusivo incentrato, che sollecita la necessità di fermare consumi e sprechi dei paesi più ricchi  e reclama un nuovo modello di sviluppo come soluzione del problema; questione che va affrontata dalla prospettiva dei loro popolazioni, le prime vittime dei cambiamenti climatici. (immagini e testimonianze)   

L'evento è stato promosso dal Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, Re.Co.Sol. (Rete Comuni solidali), VIII Municipio di Roma, Fondazione Terres des Hommes (Italia), ITRIA, in partenership col C.I.R.P.S (Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo sostenibile), Mediterranean Hope, Rete azione Terra, Federazione delle diaspore africane in Italia, Fondazione Casa della Carità (Milano). I paesi rappresentati sono Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen.
Durante i quattro giorni, tenuti nel Parco Tecnologico Ludico Ambientale di Reggio Calabria, si è snodato il racconto attraverso mostre, artigianato, spettacoli, incontri con esperti e testimoni su flussi migratori e politiche di accoglienza, corridoi umanitari e cooperazione decentrata. Una richiesta ha attraversato le varie testimonianze: voler essere riconosciuti non solo per le emergenze o le guerre, ma per la loro storia, per l’impegno dei soggetti sociali che lottano per il cambiamento, per le forme di nuova economia e le bellezze naturali straordinarie.

L'evento si è aperto con l'intitolazione di un ponte all’Ambasciatore Luca Attanasio, al carabiniere Vittorio Iacovacci e all'autista Mustapha Milambo, morti in un agguato in Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio scorso. Un ponte che ha un valore simbolico perché unisce Reggio Calabria, l'ultimo lembo della penisola italiana attraverso il Mediterraneo all'Africa. Nel pomeriggio, dopo i saluti istituzionali, al primo incontro su “Migrazioni e conflitti” hanno partecipato, oltre ai rappresentanti dei vari Paesi anche Filippo Ivaldi, direttore della rivista Nigrizia, Ivana Borsotto, presidente FOCSIV e Ugo Melchionda portavoce di Grei250, che ha avanzato la proposta di istituire un gruppo di lavoro nazionale producendo annualmente un rapporto su questi paesi. 
La mattina del 21 luglio si sono aperti i lavori con la sessione dedicata a “La forza degli ultimi. RIACE” per ripercorrere e ragionare sull'esperienza di accoglienza del piccolo comune calabrese con Mimmo Lucano, Tiziana Barillà Antonio Rinaldis e le ballate della cantastorie calabrese Francesca Prestia (link al video)
I lavori sono continuati divisi in sessioni che hanno discusso i temi dell'accoglienza, dell'integrazione, del contributo dell'immigrazione alla crescita economica, della transizione ecologica, del ruolo dei giovani e della cooperazione internazionale.

La sessione che affrontava il tema delle giovani donne per il futuro, organizzato dal CISDA - Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane - ha visto una adesione alta con interventi intensi e partecipati a cominciare dal collegamento telefonico con una giovane donna afghana che ha raccontato la situazione nel suo paese dopo l'uscita degli americani. "Il paese è in mano ai talebani  - ha detto - in preda alla violenza, ci sono combattimenti in molte zone. La città di Kabul è senza elettricità, senza acqua potabile, negli ospedali manca l'ossigeno, i lavoratori senza impiego e senza salario, le sono donne violentate e fucilate, i giovani sono torturati e spinti alla droga o alla fuga". 
A seguire gli interventi coinvolgenti ed emozionanti di donne del Mozambico, del Burundi della Repubblica democratica del Congo e dello Yemen. (link al video)

"The last 20" proseguirà nell’autunno 2021, in parallelo al G20 sotto la Presidenza italiana.

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