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Testamento biologico nel X Municipio di Roma

Testamento biologico nel X Municipio di Roma

X Municipio di Roma - Varato un provvedimento che permette ai cittadini di compilare un modulo prestampato per il testamento biologico e depositarlo presso gli uffici anagrafici

Angelucci Nadia Martedi, 26/05/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2009

Il parlamentino del X Municipio di Roma, guidato da Sandro Medici, ha varato un provvedimento che permette ai cittadini di compilare un modulo prestampato per il testamento biologico e depositarlo presso gli uffici anagrafici; un atto che certificherà il desiderio di esercitare il diritto all’autodeterminazione sul trattamento sanitario di fine vita. L’idea del registro del testamento biologico era nata lo scorso novembre durante un convegno organizzato da Mina Welby, che è delegata dei Diritti Civili nello stesso Municipio romano, e che è stata la prima cittadina a consegnare simbolicamente il proprio testamento biologico.

“La base legislativa si fonda sul principio che ciò che non è proibito dalla legge è consentito – ha sottolineato Medici - proprio per questo abbiamo pensato di istituire un registro in cui venissero raccolte, su base volontaria, le intenzioni di chi non vuole essere tenuto in vita per forza. Il municipio ha voluto inviare un segnale politico forte in un contesto dove sono ancora molte le incertezze. Credo sia importante che gli enti locali contribuiscano alla discussione con degli atti propri per dare la possibilità a quanti vogliono di poter scegliere in piena libertà”.

“Il X Municipio ha avuto un grande coraggio ad andare contro tutte le critiche e le divergenze politiche che venivano anche da molto in alto” ha dichiarato Mina Welby. Grazie a questa iniziativa tutti i romani potranno avvalersi del servizio offerto direttamente dal Comune, senza dover ricorrere a costosi notai.





Francesco Galofaro

Eluana Englaro. La contesa sulla fine della vita.

Meltemi, 2009

Uscito solo dopo la morte della sfortunata Eluana Englaro, anche se pronto da parecchi mesi, il volume si offre come un contributo al ragionamento sulla fine della vita, su come questo momento sia incredibilmente cambiato grazie (o a causa) delle nuove scoperte offerte dalle tecnologie e sul come tali scoperte possano paradossalmente divenire una gabbia per la persona in assenza di un quadro normativo e di comportamenti condivisi che rispettino la libertà di scelta.





Marco Politi

La chiesa del No. Indagine sugli italiani e la libertà di coscienza.

Mondadori, 2009

A ottanta anni dalla firma del Concordato Politi indaga sulla legislazione italiana mettendo in evidenza le risposte che la Chiesa italiana ha dato negli ultimi anni nel confronto con un mondo in veloce cambiamento e rilevando il ruolo di una istituzione ecclesiastica resistente alla modernità. Partendo dalle occasioni di confronto tra Stato e Chiesi degli ultimi decenni - divorzio, salute riproduttiva, coppie di fatto e unioni omosessuali, libertà di cura - si disegna un paese che convive tra fede e laicità.



(26 maggio 2009)


 


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